Avellino

“Si tratta di un mero vizio di forma peraltro avvenuto quando il partito era commissariato, non certo imputabile a Di Guglielmo, detto questo le sentenze vanno sempre rispettate”.

Commenta così Rosetta D'Amelio, il più alto riferimento del Pd irpino, la decisione del tribunale di Avellino che di fatto ha provocato la decadenza della segreteria Di Guglielmo accogliendo il ricorso di Michelangelo Ciarcia, all'epoca tesoriere, ma anche candidato alla segreteria contrapposto a Di Guglielmo. A questo punto si apre di nuovo la strada del commissariamento e quindi quella di un congresso straordinario che potrebbe svolgersi già in estate e che la D'Amelio accoglierebbe con favore.

“Arrivati a questo punto, vista anche la fase politica che stiamo vivendo, devo dire che non tutti i mali vengono per nuocere. I tempi sono maturi per un congresso straordinario, io da tempo lo sto invocando, naturalmente non dovrà mai mancare il confronto con il livello nazionale".

Ma il Presidente del consiglio regionale, da Ventotene a margine della conferenza degli organismi legislativi regionali europei, non ci sta a strumentalizzare la vicenda. “Parliamo di due piani diversi, quello affrontato dal tribunale e quello strettamente politico, qualcuno sta ingiustamente cavalcando l'onda per prendersi delle rivincite. Devo invece ringraziare Giuseppe Di Guglielmo, un ragazzo perbene che ha tenuta aperta la segreteria e che ha fatto un ottimo lavoro non solo in città ma anche e soprattutto nella provincia”.