E' Maurizio Sarri il nuovo allenatore della Juventus, l'ufficialità è arrivata oggi per una notizia che era nell'aria già da un paio di settimane, tempo che tuttavia non è servito a far decantare la rabbia dei tifosi napoletani.
Tra targhe rimosse, gruppi social chiusi, probabilmente canzoni ritirate quello di Sarri è un tradimento a tutti gli effetti e mal visto anche in considerazione di diverse circostanze vissute dal mister sulla panchina del Napoli.
A prescindere dalle innumerevoli dichiarazioni d'amore giurato e spergiurato che ovviamente fanno parte del gioco, un po' come i baci cinematografici, si ricorderanno il dito medio mostrato dal mister all'indirizzo dei tifosi bianconeri, le continue denunce sui cori razzisti, le accuse mai velate sugli errori arbitrali che spesso hanno favorito la Juve al punto da togliere al Napoli uno scudetto...e per contro le etichette di “perdente” o “circense” affibbiategli dal popolo bianconero.
Sarà materiale per le prime conferenze stampa, situazioni che sicuramente vedranno Sarri, toscano abile di lingua, districarsi bene. D'altronde dell'uscita in bello stile dal pressing avversario asfissiante il toscano è un maestro.
E i napoletani già si danno appuntamento al San Paolo per tributare coi fischi l'amore tradito, nuovamente, come fu per Higuain.
Di sicuro in casa Napoli la decisione del mister porta acqua al mulino del patron Adl, ma potrà essere utile per ricompattare un ambiente diviso proprio sull'altare del "sarrismo".
Resta una scelta coraggiosa della Juve, forse addirittura azzardata e sicuramente non in linea con uno stile trentennale di allenatori dallo stile di gioco “contenitivo” piuttosto che “propositivo”: da ricordare che i successi sono arrivati in massa con Lippi, Trap, Capello, Conte, Allegri...e che addirittura ha avuto vita difficile Carletto Ancelotti sulla panchina bianconera.
Un rischio enorme, per Sarri, considerando che la Juve vince da otto anni di fila con un sistema assolutamente pragmatico o addirittura "reazionario"...e dovrà confermarsi per il nono anno con il “sarrismo”...e si mormora già di qualche senatore juventino tutt'altro che entusiasta dell'idea di “rinchiudersi” negli schemi maniacali del toscano.
Si vedrà dunque: se Sarri darà quella spettacolarità che manca al gioco juventino, riuscendo a vincere anche in Europa come col Chelsea, oppure se il “vincere è l'unica cosa che conta” travolgerà ogni velleità di sarrismo, o se addirittra Sarri riuscirà nell'impresa di regalare uno scudetto al Napoli...a parti invertite.