Montefredane

"Segnatamente al mio invito indirizzato al sindaco Valentino Tropeano di fronteggiare in maniera più icastica il fenomeno del randagismo, non sono riuscito ad evitare una nuova iniezione di nervosismo nel dibattito politico montefredanese. È del tutto evidente che il confronto dialettico in politica resta l'unico strumento possibile, ma questo a patto che esista un interlocutore capace di recepire e valutare le opinioni altrui.

Siccome il primo cittadino di Montefredane ha un'idea diversa della democrazia, ovvero non concede la possibilità di replica alle opposizioni, si è deciso di evitare la "farsa" del consiglio comunale che, ormai quasi alla fine dei cinque anni di consiliatura, si è riunito al massimo tre/quattro volte all'anno. Detto questo, mi preoccuperò di inviare al sindaco un reportage fotografico di tutti i cani randagi distribuiti su tutto il territorio comunale, da via San Martino a via Roma, da Bosco Magliano a frazione Alimata. Non si offenda il sindaco se il mio ruolo di Consigliere lo esercito in mezzo alla gente e per strada, che ritengo ancora più proficuo di chi si barrica nel palazzo pur di sfuggire alle sollecitazioni dei propri concittadini. Il sindaco però eviti di dire che non conosco il nostro paese, sfido tutto il suo entourage amministrativo a dimostrare chi ha più conoscenza di esso.

Ma il giudizio, come sempre, lo daranno gli elettori, saranno loro a decidere chi ha meriti e capacità per guidare il governo municipale dal prossimo anno. Tuttavia, noi ci limiteremo ad illustrare i cinque anni del mal governo e del fallimento amministrativo di Tropeano e della sua giunta, e, nel contempo, enucleeremo il nostro progetto per costruire la Montefredane dei prossimi anni. Spiegheremo ai cittadini che oltre ai cani randagi, la fiera degli animali, e la tinteggiatura di qualche parete, esiste una capacità di programmazione politica che la Giunta Tropeano non ha assolutamente dimostrato di conoscere.

Per quanto ci riguarda, saremo sentinelle della buona amministrazione a servizio della comunità. Essere ben inserito in una comunità è come saper cantare in un coro, dove occorre saper ascoltare gli altri e collaborare al raggiungimento di un obiettivo comune".E' la replica del consigliere comunale di Montefredane, Antonio Grossi, alle dichiarazioni rese dal sindaco, Valentino Tropeano. 

redazione