Apice

Venerdì 29 maggio, alle ore 18 e 30, si fermano ufficialmente i lavori presso il centro storico di Apice. La ditta Ingg Penzi sta infatti portando via alcuni mezzi per dirigersi verso altri cantieri appaltati. Se non dovessero esserci novità economiche, da oggi in avanti, si prefigura un lungo stop dei lavori presso il Castello dell’Ettore, che potrebbe dar vita ad un ulteriore contenzioso tra l’azienda (che da settembre ad oggi ha anticipato circa 1milione di euro) e il comune di Apice.

Le domande sono tante: Che cosa sta succedendo? Sono quasi cinque anni che la Regione Campania non emette mandati di pagamento su un finanziamento pubblico di circa 4 milioni di euro decretato nel 2008, esponendo così il comune di Apice ad ulteriori contenziosi. Di chi sono le responsabilità? E’ il caso di fare delle denunce? Aprire una inchiesta? Questo solo la politica lo sa.

Mentre infatti una parte di essa, come la maggioranza, dice che i lavori stanno andando bene e che a breve sarà inaugurato il maniero normanno, (invece oggi si fermano), l’altra parte tace; una parte della minoranza è addirittura da mesi assente dalla scena politica locale, come il consigliere d’opposizione Vincenzo Gitto.

C’è qualcosa che non quadra su questo finanziamento: ritardi, mancati pagamenti dalla Regione, contenziosi, pignoramenti, e anche denunce tra tecnici avvenute in passato. E’ il caso di fare chiarezza.

Intanto, si prolungano i tempi di apertura di Apice vecchia. A giorni si parlava anche della pubblicazione di un bando pubblico per l’affidamento dei locali restaurati a soggetti privati operanti nel campo della cultura e della ristorazione. La verità per ora è un’altra, si fermano di nuovo i lavori, e mentre qualcuno, dalla casa comunale, parla di una “maledizione sul Castello dell’Ettore”, l’ipotesi più probabile, invece, è che ci siano delle responsabilità di qualcuno in carne e ossa.

Michele Intorcia