E ora che succede? Se lo chiedono ragazze e ragazzi che a Benevento, ad Avellino e in altri luoghi della Campania, dove di solito le saracinesche si abbassano, hanno deciso di investire aprendo punti vendita, spesso assumendo anche altri giovani.
Da ieri, dopo la sentenza della Cassazione, vendere prodotti come olio, resina, infiorescenze e foglie di cannabis non possono essere venduti, e dunque la marijuana light, a meno che non siano privi di efficacia drogante. Tradotto: la sentenza della cassazione dice tutto e dice niente, perché nei cannabis shopp si vendono già prodotti a bassissimo contenuto di thc e sotto le soglie che separano ciò che è considerato stupefacente e cosa no.


Teoricamente quindi le forze dell'ordine potrebbero sequestrare i prodotti in vendita nei negozi, salvo poi andare a processo e dimostrare che effettivamente in quei prodotti ci sia una soglia di thc superiore allo 0,5 per cento. E' chiaro però che in attesa del processo, delle prove e di tutti i tempi che richiede la giustizia, un negoziante, presumibilmente in buona fede, subisce un sequestro e dunque un danno sia economico che d'immagine.


Una situazione kafkiana dunque, come hanno spiegato ad Ottopagine i ragazzi che hanno aperto negozi di cannabis legale: “Noi non facciamo gli spacciatori: siamo in centro, le vetrine sono trasparenti, rispettiamo le leggi e paghiamo le tasse. Investiamo, peraltro, in un momento in cui i ragazzi se ne vanno e diamo anche lavoro: questo accanimento è assurdo”.
Persino Coldiretti, non proprio un gruppo di fricchettoni coi dreadlock e i bonghi, ha lanciato l'allarme sulle conseguenze che la sentenza della Cassazione può avere, visto che il settore è cresciuto enormemente, arrivando a 4000 ettari coltivati e tantissimi agricoltori che hanno investito nel settore, invocando l'intervento del Parlamento.


Un intervento che secondo uno dei ragazzi che ha aperto uno dei negozi a tema in Campania potrebbe portare una soluzione all'Italiana: “Metteranno un'accisa come sulla sigaretta elettronica e tutti contenti”.