Avellino

Chiara Baviello accoglie i suoi clienti all'interno del negozio Canapa Shop di piazzetta Perna con il solito sorriso ma un filo di preoccupazione c'è sul suo viso dopo la sentenza delle Sezioni Unite della Cassazione che rischia di mandare in fumo anni di sacrifici. “Il mio avvocato mi dice di aspettare e non di farmi prendere dall'allarmismo perchè ci dovrebbe essere ancora un margine di tolleranza nei prodotti che vendiamo ma è chiaro che siamo preoccupati.

Io qui ci ho investito, sono aperta da due anni, questo lavoro lo faccio per passione, mi piace questo mondo ed è la mia unica forma di sostentamento. Molti di noi hanno lasciato precedenti lavori e ora rischiano di finire sul lastrico. Personalmente tutte le mattine apro con la paura che vengono qui e ti sequestrano tutto, eppure noi come tutti paghiamo le tasse, l'Iva non capisco il perchè di tutta questa avversità verso il nostro mondo”. Chiara specifica che fino 0.5 di THC non è sostanza drogante e “noi questo lo chiariamo con tutte le prescrizioni di legge presenti sui nostri prodotti.

La mia clientela è variegata, la canapa si vende solo e soltanto ai maggiorenni. Si è reso legale perchè il fiore di canapa ha effetti rilassanti, aiuta nel sonno, contro l'emicrania, insomma ha tanti effetti benefici. Ma qui vengono anche tanti ragazzi più giovani, incuriositi dall'oggettistica e dai gadget, vendiamo tazze, portachiavi e quant'altro”. Chiara chiude con un auspicio. “Avellino è una realtà molto piccola, dalla mentalità ancora chiusa ma dobbiamo evolverci e lo dico anche a Salvini: Se chiude i nostri negozi non farà altro che alimentare il mercato illegale della camorra”.