Avellino

E' stato insolitamente in silenzio nelle prime ore del post-voto, oggi Gianluca Festa ha rotto gli argini convocando la stampa e lanciando il guanto di sfida a Luca Cipriano verso il ballottaggio del 9 giugno. “Io la vecchia politica? Non mi sembra, ricordo la prima fila al suo comizio di chiusura: c'era tutta la vecchia Repubblica, da Gargani a Mancino alla D'Amelio, quella che solo un anno fa lo stesso Cipriano diceva di voler abbattere". 

Festa non perde di vista il programma: “Ripartirò dall'abc, acronimo di azione, benessere e comunità, dalla normalizzazione della città e della riorganizzazione della macchina amministrativa. E aggiunge Cipriano è ostaggio del Pd che si è consegnato, con una scelta irresponsabile di Di Guglielmo, al gruppo di Iacovacci”.

Sulle alleanze. “I miei avversari del primo turno sanno bene dove guardare, Avellino non ha bisogno di proclami e progetti tipo Bilbao o Rotterdam, forse qualcuno ha confuso le comunali con le europee”.

Chiusura su De Mita e il possibile occhiolino verso di lui al ballottaggio. “Capisco che questa vicenda stia diventando un ossessione ma alla gente non interessa. Credo che vogliano sapere piuttosto che sarò il sindaco di tutti, h24”.  Sabato Festa presenterà tre esperti, personalità di alto profilo che entreranno nella squadra di governo e settimana prossima una parte della sua giunta.

Cipriano, dal canto suo, riprenderà domani il tour in città e ripartirà dalle periferie, da Rione Valle, per non disperdere il bagaglio di esperienze maturate nell'ultimo mese a contatto con la gente e provando a intercettare le richieste degli avellinesi che vedono troppa distanza tra centro e quartieri periferici. Il candidato del Pd guarda alla sinistra e ai moderati, a chi “non vuole mettere la città nelle mani della vecchia politica rappresentata da Gianluca Festa e da chi lo appoggia” e annuncia che in caso di elezione lascerà la presidenza del Conservatorio Cimarosa e metterà da parte tutte le sue attività professionali per dedicarsi completamente alla città.

Intanto ringrazia Ettore Iacovacci e il Pd per i voti nelle periferie. Resta da capire come proseguirà il matrimonio con i democrat, se ci saranno difficoltà nella gestione dei rapporti di forza con le sue civiche e con Maurizio Petracca ma intanto il vincitore del primo turno chiude ai Cinque Stelle o, per lo meno, a quella parte che si riconosce nel sottosegretario Carlo Sibilia o in chi ha sostenuto i cinque mesi di governo della città a guida Vincenzo Ciampi. Nè tantomeno “starò mai con chi come i demitiani, pare, abbiano deciso di sponsorizzare Festa nonostante un anno fa ne dicessero peste e corna”.