Scafati

Il comune più grande della provincia chiamato alle urne in questa tornata elettorale ha rispettato le previsioni di una competizione serrata e che avrà bisogno del ballottaggio per chiudere la partita. Quella di Scafati è una delle sfide più importanti e attese relativamente al rinnovo del parlamentino cittadino. Nella città di Aniello Aliberti e dei veleni per la sfida a metà tra politica e giustizia, il consiglio comunale è stato sciolto per infiltrazioni camorristiche.

Scafati vuole voltare pagina e scrollarsi di dosso questa etichetta: operazioni di scrutinio a rilento, andate avanti per tutta la notte, tra contestazioni e riconteggi. A spuntarla sono stati da un lato Cristoforo Salvati, sostenuto dalla Lega e Fratelli d'Italia e da altre civiche, e dall'altro Michele Russo in rappresentanza di un agglomerato di quattro liste civiche di ispirazione centrosinistra.

Salvati ha vinto il derby tutto interno al centrodestra, distanziando Antonio Fogliame (appoggiato da Forza Italia e altre civiche), ma anche gli altri aspiranti sindaci Antonio Cucurachi, Giuseppe Sarconio, Francesco Carotenuto, Michele Raviotta, Espedito De Marino e Diego Del Regno. Una corsa affollata tra nove candidati alla poltrona di primo cittadino, che alla fine riproporrà una sfida quasi "classica" tra centrodestra e centrosinistra.

Tra appelli all'unità e alle ricomposizioni, bisognerà attendere il 9 giugno per avere il responso definitivo di una campagna elettorale più agguerrita che mai.