Mercogliano

Non era mai successo prima. Il pos sta già lì, da giovedì, in tre chiese. Succede in Italia, nel veneziano a Chioggia per l’esattezza. Insomma, se un fedele si dovesse trovare da quelle parti senza monetine e o contanti, potrà comunque fare delle offerte libere, per Sante Messe o per accendere delle candele. Il servizio è stato installato dalla ditta Card Tech in accordo con la Curia e sul social la notizia si propaga e si diffondo raccogliendo una marea di commenti a corredo. Una scelta di praticità, come spiegano i referenti, ma anche di necessità visti i furti perpetrati nelle teche donazioni.

Insomma l’elemosina al tempo moderno, accreditata direttamente sul conto corrente della parrocchia appare una vera e propria piccola rivoluzione. “Da noi sarebbe impensabile”, commenta don Vitaliano Della Sala, il parroco di Capocastello a Mercogliano che ammette però l’efficacia in termini di possibilità di poter contribuire e di tracciabilità per i conti della parrocchia.

Come funziona? Una mail avverte monsignor Vincenzo Tosello della transazione avvenuta, in allegato la motivazione dell’offerta. Il parroco della cattedrale, della basilica di San Giacomo a Chioggia e della chiesa di San Martino a Sottomarina provvede in breve tempo ad accontentare le disposizioni benefiche del fedele. Tutto in una strisciata.

La notizia corre rapida sul web, tra i social e non mancano i commenti a corredo tra sostenitori e detrattori delle piccola rivoluzione.

Certo, restano in vigore i passati sistemi di offerta. «Si è lanciata questa novità a Chioggia cogliendo l’occasione del Festival nazionale della comunicazione, che si è aperto qui venerdì - si legge sul Corriere della Sera».“Ad immaginarcelo nelle nostre chiese sembra una cosa difficile, improbabile, troppo “futuristica” - commenta Don Vitaliano Della Sala intervistato sul caso -.Una cosa è certa, si rischia di smarrire il senso autentico dell’elemosina fatto di due mani che si incontrano. L’elemosina è l’incontro più intimo tra due umanità. Credo che questa “opzione” risulterebbe strana da applicare nelle nostre chiese, senza contare che culturalmente c’è ancora tanta riottosità a sud nell’utilizzare i bancomat. Insomma, resto perplesso e rifletto su quanto predisposto in queste chiese, che sicuramente fornirà una rendicontazione puntuale delle elemosine, fornendo davvero a tutti di poter contribuire alla vità della parrocchia”.

Qualche cosa di analogo si era però già verificato anche Trentino e in Piemonte, probabilmente per contrastare la crisi e far quadrare i conti della parrocchia. Il sacerdote, interpellato al telefono dal Corriere Romagna, aveva detto: “Non è niente di speciale, mettiamo questo distributore solo nei mesi estivi, ma non è nulla di così particolare”.