Avellino

L'agricoltura irpina protagonista all'Expo di Milano. La settimana della Coldiretti Campania ha di fatto segnato il debutto di Marianna Venuti, di fresca nomina alla guida del comitato Donne Impresa dell'organizzazione provinciale. Trentasei anni, studi in ingegneria gestionale, ha un’azienda in fase di start up a Luogosano.

«La mia nomina in Coldiretti non poteva che partire da un'esperienza ricca e intensa quale quella dell'Expò, luogo di eccellenza per un confronto a 360 gradi su temi quali l'agricoltura e lo sviluppo sostenibile. È stato interessante incontrare popoli arrivati da tutto il mondo per offrire ciò che hanno di più prezioso: culture, tradizioni e sapori s'incrociano tra architetture straordinarie. Ho sempre creduto nell'interdisciplinarità della conoscenza, per questo ho intrapreso studi d'ingegneria gestionale, per poi concentrarmi sulle aziende alimentari, fino ad approdare in agricoltura», aggiunge.

L'alimentazione, del resto, è il tema scelto per l'Expo. Il padiglione Coldiretti ha ospitato una serie di eventi culturali, letterari e culinari dove i veri protagonisti sono stati i piatti e i vini raccontati direttamente dalla voce di chi coltiva e produce. La missione affidata dal direttore della Coldiretti Avellino Salvatore Loffreda a Venuti è ambiziosa: innovazione, capacità imprenditoriale e passione sono i tre fattori determinanti per la presenza delle donne in campagna «come dimostra il protagonismo delle donne nei mercati degli agricoltori di Campagna Amica, negli agriturismo o nelle associazioni per la valorizzazione di prodotti tipici. Il mio obiettivo in Coldiretti è quello d'incentivare, entusiasmare e dare energia a tante altre donne imprenditrici che, come me, hanno voglia di unirsi per fare sistema e dare segnali importanti al nostro tessuto sociale».

La presidente irpina si sofferma ancora sulla nuova sfida imprenditoriale. «M'inorgoglisce pensare che il mio modo di lavorare in azienda sia in sintonia con le future linee guida mondiali di ecosostenibilità e di efficienza energetica», conclude. 

Marco Grasso