Benevento

Una lunga lettera al presidente De Luca, con la richiesta di incontrarlo per discutere della situazione della Camera di Commercio di Benevento e dell'apparato economico del Sannio. L'ha scritta Nicola Romano, presidente di Confcommercio: "L’ Organizzazione Confcommercio Imprese per l’Italia della provincia di Benevento Le chiede di poterLa incontrare per un approfondimento delle tematiche riguardanti il sistema delle camere di commercio in Campania che oggettivamente arranca in più aree. Intanto dagli apparati regionali giungono notizie circa la recente firma del DPGR di ripartizione dei seggi del consiglio della nuova camera di commercio Irpinia Sannio che fa seguito al DPGR n. 148 del 24 settembre 2018 di ritiro del DPGR n. 145 del 12 settembre 2018; il predetto decreto di ritiro provvedeva a specificarne le motivazioni determinando un lasso di 10 giorni per la pubblicazione del nuovo decreto. Ciò non è avvenuto: dal marzo 2018 una parte dell’apparato amministrativo regionale, di concerto col commissario ad acta, ha agito per individuare il sistema, lontano da logiche normative e regolamentari alla base dei rinnovi camerali, utile essenzialmente solo per determinare l’esclusione delle rappresentanze imprenditoriali sannite apparentate con Confcommercio Imprese per l’Italia di Benevento spazzando via e stravolgendo le reali rappresentatività basate sulla democratica alternanza di poteri. Mi permetto segnalarLe che l’improvvido “supplemento di istruttoria” deciso dagli uffici regionali è stato determinato da una missiva che l’attuale governance camerale sannita Al Presidente Giunta Regione Campania PEC: capo.gab@pec..regione.campania.it urp@pec.regione.campania.it ha messo in piedi in modo ostruzionistico ed infedele al solo scopo di minare le reali rappresentatività [così avvantaggiando quelle irpine] che avrebbero scompaginato “poteri” consolidatisi nel tempo. Le strumentali contestazioni pervenute da presunti controinteressati, come citati dal commissario ad acta nella corrispondenza, si configurano piuttosto come censure destituite di fondamento non avendo una adeguata prova di resistenza circa l’utilità ritraibile da una pronuncia di accoglimento in termini di ulteriori seggi conseguibili in seno al costituendo Consiglio camerale come dettagliatamente provato, confermano la dubbia ammissibilità di un simile ordine di doglianze, tra l’altro apparse anche sulla Stampa, non essendo ricollegabile al suo accoglimento un effetto potenzialmente caducante l’intera procedura, né alcuna concreta utilità – debitamente dimostrata– in termini di (probabile) incremento dei seggi conseguibili a seguito della (eventuale) estromissione dalla competizione delle Organizzazioni apparentate con Confcommercio Benevento. Converrà che quanto avvenuto fa emergere un interesse emulativo a danno della procedura da parte di chi, neanche a farlo a posta, è nell’attuale Giunta camerale della CCIAA di Benevento (in prolungata prorogatio 1 ) che si configura quale ennesimo pretestuoso tentativo volto al mantenimento di posizioni NON rappresentative (il Consiglio della CCIAA di Benevento risulta essere scaduto dal dicembre 2016) che pregiudicano, altresì, in modo evidente la garanzia dell’interesse pubblico nonché una azione proporzionale all’effettiva esigenza di tutela di un procedimento amministrativo REGOLARE E TRASPARENTE, eseguito, tra l’altro, da un commissario ad acta Segretario Generale della CCIAA di Avellino ed individuato quale Segretario Generale f.f. della CCIAA di Benevento dalla Giunta camerale in prolungata prorogatio. Presidente ! Non sono le lobby bensì gli Imprenditori a dover esercitare la loro rappresentanza in seno agli organi camerali ( ! ). Gridiamo ad un cambio, anche generazionale, che favorisca il reale progresso economico, sociale, culturale delle nostre aree geografiche e della Campania. E cultura ed economia vanno di pari passo: " Datemi un esercito di Maestri e sconfiggerò la mafia" diceva Giovanni Falcone. 1 Il commissario ad acta, già Segretario Generale della CCIAA di Avellino nonché Segretario Generale f.f. della CCIAA di Benevento, ha omesso di valutare opportunamente la necessità di giungere alla conclusione del procedimento tenendo conto del fatto che non ha alcuna discrezionalità nel rinviare e/o ritardare gli adempimenti di propria competenza quando sussistono tutti i presupposti necessari al loro perfezionamento (nota Unioncamere del 15 novembre 2017). Il sistema delle camere di commercio ha ancora bisogno di eserciti di maestri perché ogni residuo, ormai del passato, sia definitivamente sradicato da un terreno troppo fertile ed al suo posto bisogna seminare nuovi semi che, una volta germogliati, abbiano la capacità di proiettare le nostre imprese al successo ed i nostri giovani nel mondo del lavoro. E ricordando anche Paolo Borsellino che diceva: “Politica e mafia sono due poteri che vivono sul controllo dello stesso territorio: o si fanno la guerra o si mettono d'accordo”, sono personalmente certo che Lei vorrà considerare il sistema delle camere di commercio campane tra le Sue priorità per le problematiche espresse e per le altre che auspico avremo modo di discutere in un prossimo incontro nell’auspicio di un reale segnale di svolta nel pieno rispetto delle regole e della legalità a cominciare dalle decisioni al riguardo dell’organo politico della camera di commercio di Benevento che, in prorogatio da 3 anni, vede l’assoluto immobilismo da parte del Ministero dello Sviluppo Economico. La Campania che vogliamo è una Regione forte e coesa, una comunità che, a conferma della sua tradizione di coraggio, acquisisca un nuovo ruolo da protagonista; la Campania che vogliamo è una Regione più sensibile alle imprese medio-piccole piuttosto che alla “grande impresa” perché la Campania come l’Italia è animata per più del 95% da micro imprese, vero patrimonio dell’economia che va difeso e rilanciato. C'è un gruppo che avversa Confcommercio Imprese per l’Italia di Benevento: simpatici ragazzi, ma senza idee ed omertosi; accettiamo la sfida. Oggi in politica si insegue l'evento senza comprenderne nemmeno le ragioni e l’obiettivo da raggiungere: questo non è un bene. Le radici democratiche si sono essiccate, la democrazia rappresentativa è in crisi, le parole non hanno più senso: è in atto un veloce processo di dissoluzione. La ringrazio, anche per conto delle classi imprenditoriali, per l’attenzione che vorrà accordarmi e resto in attesa di un Suo gentile, urgente riscontro".