Benevento

Secondo il Centro studi di ImpresaLavoro gli italiani sono sempre più poveri, il potere d'acquisto è “in picchiata”, e saremo fuori dal tunnel solo nel 2026. Insomma, i numeri sono numeri: impossibile smentirli, difficile fare finta di niente. Nel decennio 2008-2017 gli italiani hanno perso l’8,7% del proprio reddito disponibile reale (o potere d'acquisto). E’ un risultato estremamente negativo, peggio di noi soltanto le economie di Cipro (-15,4%) e Grecia (-30,8%). Che cosa si intende per potere d'acquisto? Così come definito da Eurostat, rappresenta la quantità di beni e servizi che una persona può acquistare con un determinato reddito in un dato momento, neutralizzando gli effetti dell’inflazione.


“Il dato negativo sul potere d’acquisto in Italia – dichiara Fioravante Bosco (Uil Av/Bn) - purtroppo non è una novità. La crisi ha avuto effetti devastanti, soprattutto, su lavoratori dipendenti e pensionati, oltreché sulle imprese, e perciò siamo tra gli ultimi in Europa. Un potere d’acquisto così ridotto ha, conseguentemente, effetti negativi sull’economia e sull’occupazione, soprattutto dei giovani. Rinnovare i contratti – conclude il sindacalista -, adeguare le pensioni e ridurre le tasse a lavoratori e pensionati sono le soluzioni a questa crisi di sistema che, in Italia, è soprattutto una crisi da domanda interna, oltre che da carenza di investimenti in infrastrutture. Sono questi i capitoli su cui chiederemo al governo Conte interventi decisi e immediati”.