Ariano Irpino

Sarà discusso martedì, dinanzi al Tribunale del riesame di Benevento, il ricorso contro il 'sequestro bis' di 27 libri operato lo scorso 30 aprile a carico dell'ex ministro Ortensio Zecchino, presidente del Centro europeo di studi normanni.

In particolare, i volumi erano stati portati via dalla biblioteca del Cesn, ad Ariano Irpino, dai carabinieri del Nucleo di tutela del patrimonio artistico e culturale di Roma, sulla scorta di un decreto firmato dal sostituto procuratore Marilia Capitanio.

Un atto adottato in un'inchiesta per ricettazione e riciclaggio – le ipotesi di reato prospettate nei confronti di Zecchino, difeso dall'avvocato Vincenzo Regardi -, dopo l'annullamento, stabilito dallo stesso Riesame, del sequestro dei volumi scattato nei giorni precedenti al termine di una perquisizione ordinata dallo stesso Pm.

Come si ricorderà, l'ulteriore sequestro aveva indotto Zecchino a convocare d'urgenza una conferenza stampa, per ribadire la sua estraneità ad ogni addebito. Quello di ricettazione   fa riferimento alla provenienza dei testi che, secondo i militari, presentano “elementi di compatibilità e corrispondenza” con alcuni dei libri scomparsi nel 2015 dalla biblioteca comunale Mancini ad Ariano Irpino.

L'altra contestazione è invece relativa ad una presunta cancellazione, che sarebbe stata operata sulla copertina di un volume non caduto però in sequestro, della frase che ne indicava l'origine: in particolare, un convento, uno dei tanti che, una volta chiusi, hanno arricchito nel tempo con i loro libri il patrimonio della 'Mancini'.

Quei testi, definiti di  "bassissimo valore scientifico, fanno parte di un catalogo pubblicato on line", aveva spiegato Zecchino, precisando che si  "continua a fare confusione"  tra i suoi libri e quelli del Centro.