Benevento

“Grazie Matteo, grazie”, gli ha ripetuto una signora. Era visibilmente estasiata, era riuscita a raggiungere l'obiettivo per il quale stava attendendo chissà da quanto: farsi immortalare in un selfie con il ministro Salvini, in visita a Pietrelcina. Immagini da custodire gelosamente e, perchè no, esibire al momento opportuno. Così, giusto per far schiumare rabbia a qualcuna delle sue amiche. Lei al fianco di colui che incarna, per una parte del nostro Paese, l'idea dell'uomo forte che non ha “tempo da perdere” e non va per il sottile.

Ne ha di grane da affrontare, Salvini: come vice presidente del Consiglio di un governo nel quale è alleato con i grillini che, dopo averne avallato per un anno ogni decisione, ora gli fanno la guerra; come responsabile del dicastero dell'Interno, che si occupa della sicurezza, e leader della Lega. Il personaggio che i sondaggi accreditano di un consenso crescente, il politico capace con un tweet di risolvere ogni problema: quasi sempre non attengono alla funzione che riveste, ma poco importa. Strategia comunicativa che sembra imbattibile, che punta ad attribuirgli 'capacità taumaturgiche' che neanche piccoli inciampi lessicali riescono a minare.

I social ribollono dei suoi messaggi, lui che si rivolge direttamente al popolo – non è l'unico, sia chiaro – che ha così l'impressione di poter interloquire senza mediazioni. Immigrazione, porti chiusi, l'uso strumentale dei fatti di cronaca più cruenti, a patto che coinvolgano persone di colore: pietanze di un menù ormai diventato più che tradizionale per palati che non hanno alcuna voglia di assaggiare lentamente, con papille gustative ormai anestetizzate dalla propaganda a tutto spiano che tutto semplifica, ad uso e consumo della folla.

Pietrelcina è la terra di San Pio, il santo degli ultimi. Chissà, magari Salvini spera un giorno di essere anche lui santificato per ciò che ritiene di aver fatto e di poter fare. A quel punto, quella signora gli griderà “San Matteo, grazie”. E lui, avvolto nella sua sicumera, riderà compiaciuto. E' la propaganda, bellezza.