"Ondaneuve string quartet" da applausi a scena aperta hanno entusiasmato il pubblico del Museo Arcos accorso sempre numerosissimo.
La musica e l'eccellenza dell'agricoltura sannita sono stati ancora una volta protagonisti del sabato sera di Benevento nella cornice dei Sotterranei della Sezione Egizia del Museo Arcos, organizzata e promossa da Sannio Europa, la Società della Provincia di Benevento che si occupa della valorizzazione del patrimonio monumentale dell'Ente.
La direttrice artistica della Stagione dei Concerti in Arcos, Debora Capitanio, ha voluto proporre al pubblico con "Ondaneuve string quartet" una fusione sonora eclettica realizzata da una formazione di giovani musicisti napoletani che, su un profondo background classico, sono giunti ad una contaminazione tra diversi generi, espressioni di sensibilità musicali non solo europee, ma mondiali: e per questo il Concerto rientra sotto l'emblema di “World Music al Museo”.
Il pubblico, che ha affollato le Sale di Arcos, ha apprezzato molto l'esibizione di Andrea Esposito, violino, Paolo Sasso, violino, Luigi Tufano, viola, Marco Pescosolido, violoncello, Riccardo Schmitt, percussioni, che sono riusciti a comunicare illoro amore per una musica senza confini, comunque e sempre capace di regalare emozioni.
Con l'evento di sabato 4 maggio nella Sezione Egizia, il Museo Arcos ha continuato dunque il suo percorso culturale, offrendo la possibilità di coniugare insieme arte, storia, musica e gastronomia, aprendosi anche alle scuole con laboratori e visite didattiche.L'amministratore unico di Sannio Europa, Giuseppe Sauchella ha dichiarato: "Il connubio di musica ed arte affascina e la proposta di generi musicali sempre diversi e originali stimola la curiosità del pubblico che ormai riconosce il valore e tutto il fascino del museo. Abbiamo molti progetti in cantiere.” Il Presidente della Provincia di Benevento, Antonio Di Maria, ha così commentato: "I musei rappresentano una ricchezza per i territori e il filo conduttore della loro storia. Attraverso di loro condividiamo un percorso identitario di appartenenza non ci stancheremo mai di valorizzarli".