Napoli

Quello di quest’anno in Piazza del Gesù a Napoli è stato un Primo Maggio più partecipato degli scorsi anni. 
Sarà la radicalizzazione della società, sarà il ritorno in piazza delle bandiere dei sindacati, sarà la nuova Cgil di Landini, fatto sta che quest’anno la piazza del Primo Maggio sembra più viva.

Mentre sul palco si alternano gli interventi dei lavoratori e dei segretari regionali dei sindacati confederati, in piazza arrivano i vari volti noti.
C’è il Presidente dell’Associazione Nazionale Partigiani di Napoli Antonio Amoretti. Si fa vedere Antonio Bassolino accompagnato da Antonio Marciano, consigliere regionale del Pd. E dei democratici c’è anche Gianluca Daniele, anche egli in consiglio regionale. Ci sono gli uomini di de Magistris, dal Vicesindaco Panini al consigliere Simeone. C’è il gruppo dirigente cittadini di Possibile
Le uniche bandiere di partito peerò sono quelle del Partito Marxista-Leninista Italiano e dei CARC

In piazza c’è il popolo della sinistra, o almeno ciò che ne rimane, niente a che vedere con i fiumi di uomini e donne di un tempo certo, ma neanche con i vuoti e gli imbarazzi degli anni scorsi.
Forse è proprio questo il segnale più importante di questa piazza. Il popolo della sinistra esiste ancora, anche se timido, diviso e smembrato.
A mancare sono i soggetti politici che dovrebbero rappresentarlo. In piazza infatti ci sono i rappresentanti di partiti che si dividono, si contrastano e si avversano e forse per questo non ci sono i simboli e le bandiere.
Tutti provano a mimetizzarsi e trovare riparo tra le bandiere dei sindacati, tutti vogliono esserci ma nessuno riesce ad unire e a rappresentare questo popolo. Nessuno riesce a rimettere insieme i cocci di una parte che oggi rischia di diventare sempre più marginale.