Più di quattrocento persone completamente sconosciute all’Ufficio tributi, precisamente 423, ed una evasione presunta della tassa sui rifiuti di circa centomila euro all’anno: è questa la ‘scoperta” effettuata dal Comune di Atripalda, e segnatamente dal responsabile del settore Entrate, dott. Reppucci, incrociando una serie di dati.
«Si tratta di potenziali evasori - conferma l’assessore alle finanze, Mimmo Landi (nella foto) - che saranno chiamati a chiarire la propria posizione attraverso l’emissione di ruoli di accertamento. E per questo ci scusiamo sin d’ora con quanti saranno coinvolti inutilmente perché, magari, il titolare del tributo è una persona diversa dal proprietario dell’immobile e non siamo stati in grado di riscontrarlo d’ufficio. Ma abbiamo il dovere di verificare caso per caso qual è la situazione. Successivamente il controllo riguarderà anche gli altri tributi».
La ‘scoperta” riguarda sia le persone fisiche che le persone giuridiche (imprese): le prime sono saltate fuori sovrapponendo i dati dell’Agenzia delle Entrate, con quelli del Catasto e dell’Anagrafe e, infine, con quelli dell’Ufficio Tributi; le seconde, il cui dato finale non è ancora venuto fuori, stanno emergendo sovrapponendo i dati della Camera di Commercio e dello Sportello Unico delle Attività Produttive con quelli dell’Ufficio Tributi.
«L’attività di verifica - prosegue Landi - è partita nel 2013 ed ha impegnato l’intero settore dei tributi. Ora proseguirà con la collaborazione della Gamma Tributi, la società esterna che gestisce il servizio di riscossione. Non vogliamo essere vessatori, anzi, cerchiamo di creare le condizioni affinché tutti paghino il dovuto, entro un periodo di tempo ragionevole, evitando sia la prescrizione, sia l’invio di tante cartelle contemporaneamente. E, contemporaneamente, stiamo studiando la possibilità, se le norme ce lo consentono, di proporre una sanatoria generale delle posizioni, per chiudere definitivamente col passato».
Gianluca Roccasecca