Bisaccia

La prospettiva del distretto rurale ed il ruolo dei Gruppi di Azione Locale al centro del confronto promosso dal Gal Irpinia che si è svolto presso il Castello Ducale di Bisaccia. A fare gli onori di casa il sindaco di Bisaccia, Marcello Arminio, e l’assessore alle attività produttive, Francesco Tartaglia.

«Questa programmazione in corso non mi esalta più tanto – ha dichiarato nella sua introduzione il presidente del Gal Irpinia, Giovanni Maria Chieffo - come Gal siamo stati relegati ad un ruolo di esecutori del Psr. Per questo abbiamo immaginato uno strumento nuovo che è quello del Distretto Rurale. In provincia abbiamo visto un fermento sull’area vasta, noi immaginiamo qualcosa di simile sulla ruralità, un contratto d’area, un patto che si potrà rinnovare nel tempo a seconda delle esigenze del territorio.

Al centro ci sono i Comuni, le organizzazioni di categoria, il tessuto produttivo ed il Gal che si fa promotore di questa iniziativa come momento di snodo, catalizzatore di proposte ed idee. Vogliamo avviare una sperimentazione da portare all’attenzione dell’Europa. Un po’ come è stato con l’approccio Leader che dal Portogallo è stato esportato in tutta Europa. Da qui il mio appello all’onorevole Cozzolino e al presidente Petracca perché si possa sostenere questa nostra iniziativa che mira ad essere un modello da esportare a livello europeo».

A portare le istanze degli operatori e del mondo dell’agricoltura c’hanno pensato Michele Masuccio, presidente della CIA di Avellino, e Salvatore Loffreda, direttore di Coldiretti Campania.

«Ci troviamo a discutere – ha dichiarato Maurizio Petracca, presidente della Commissione Agricoltura della Regione Campania - di distretto rurale come nuovo strumento di programmazione che assegna ai Gal, in questo caso al Gal Irpinia, un nuovo protagonismo, una nuova centralità. La presenza di Andrea Cozzolino rappresenta l’occasione per riconoscergli la qualità del lavoro che ha portato avanti nell’azione di riforma dei fondi strutturali. I cambiamenti che ha introdotto, riconoscendo premialità alle aree interne, alle aree svantaggiate e affidando ai distretti e ai parchi la titolarità della gestione delle risorse, sono di grandissimo rilievo. La Regione Campania ha avviato la riflessione sulla nuova programmazione comunitaria che terrà conto di queste indicazioni e di questi importanti modifiche. Anche sullo sviluppo rurale ci saranno cambiamenti significativi. Ancora una volta è arrivata la conferma di quanto sia necessaria la coesione territoriale per arrivare a risultati lusinghieri. Oggi, di fronte a strumenti così innovativi ed utili, ancora di più ci sono le premesse per fare e fare bene. La ruralità resta il pilastro dello sviluppo delle aree interne e la programmazione comunitaria la prospettiva a cui legare il nostro futuro. La nuova pianificazione lascia ben sperare, è un’occasione che non possiamo permetterci di sciupare».

«Dobbiamo prestare molta attenzione alle risorse comunitarie sia il Psr che il Fesr perché ancora per i prossimi anni queste rimarranno le uniche disponibili per programmare lo sviluppo – lo ha dichiarato nel suo intervento l’europarlamentare Andrea Cozzolino -  Vi consegno un lavoro che ho portato avanti con grande impegno quando ho avuto la possibilità di essere il relatore della riforma dei fondi strutturali, primo italiano ad avere questo ruolo.

Devo dire che la mia esperienza in Regione Campania è stata decisiva per mettere a fuoco i cambiamenti che abbiamo ritenuto necessari e su cui ho registrato ampi margini di consenso. Abbiamo introdotto alcuni elementi di grande importanza: finalmente riusciamo a finanziare i Comuni sotto i 50mila abitanti che saranno così protagonisti della nuova programmazione, mettendo in circolo circa tre miliardi di euro. Inoltre, per la prima volta è possibile utilizzare un approccio multifunzionale con il Fesr, il Psr ed il Fse che dialogano, dando la possibilità ai territori di definire un progetto complessivo di cui averne la cabina di regia».

«Un’altra novità significativa – ha aggiunto Cozzolino – è quella relativa ai distretti, ai parchi che diventano protagonisti della nuova programmazione. In più abbiamo semplificato moltissimo il numero degli Obiettivi dando così vita ad un regolamento snello ed agile. Dentro c’è più territorio, c’è più vita reale. E avremo anche più risorse per la politica di coesione».

«Parlando qui in Alta Irpinia – ha aggiunto Cozzolino – non posso non far riferimento alla Strategia Nazionale per le Aree Interne. E’ anche da questo strumento che sono partito per definire la riforma dei fondi strutturali, da questo modello che trovo importante. Ebbene, sento che qui in Irpinia ci sono alti e bassi rispetto a questo progetto. Proviamo insieme a vedere quali sono i limiti, proviamo a vedere quali sono le cause se c’è una battuta d’arresto, ma non molliamo perché si tratta di un’iniziativa di sicuro rilievo e che va sostenuta con forza».