Benevento

Anche la percentuale più alta è troppo bassa, premessa obbligatoria questa prima di analizzare i dati, comune per comune, sull'occupazione in provincia di Benevento.
Perché se le punte del tasso di occupazione più alte del Sannio non arrivano al 60 per cento è evidente che c'è più di un problema.
E ancora una volta nel sistema Infodata de “Il Sole 24 Ore” colpisce subito la mappa cromatica del Sannio: il sistema va dal rosso dove la disoccupazione è altissima, all'arancione dove è bassa fino all'azzurro dove praticamente il tasso di disoccupazione è nullo o quasi.


Il Sannio è rosso e arancione, con qualche giallo qua e là ad indicare, appunto quei rari casi in cui il tasso di occupazione supera il 50 per cento, davvero poca roba.
E i centri più fortunati dal punto di vista dell'occupazione sono tutti piccoli: Arpaise è al top nel Sannio, con un tasso di occupati pari a 58,28 per cento. Menzione a parte merita Molinara, seconda per tasso di occupazione e vistosa variante cromatica gialla in un mare di rosso che è l'area fortorina: 57,84 per cento di occupati, peraltro è curioso come Molinara, comune guidato dal sindaco Giuseppe Addabbo, rientri sempre ai vertici di tutte le statistiche positive riguardanti il Sannio, dai divorzi alla capacità di intercettare fondi.


Poi c'è Paolisi premiata anche dalla posizione: a poca distanza da una zona a ridosso dell'Appia con varie zone industriali e fabbriche importanti.
Il resto è profondo rosso: a cominciare da Castelvetere, paese col tasso più basso di occupazione. Qui solo il 35 per cento della popolazione lavora, dato da incrociare anche con l'emigrazione record e l'altissimo indice di vecchiaia degli abitanti.
Così in generale in tutto il Fortore: a Castelfranco lavora solo il 38 per cento della popolazione, a Baselice il 40, a San Giorgio la Molara il 41 per cento e così via.


Ma drammatici sono i dati anche nei principali centri: nel Capoluogo è occupato il 53 per cento della popolazione, a Montesarchio il 51, a Sant'Agata addirittura il 48 per cento, a Telese il 53 per cento.
Insomma, quando e dove va bene lavora una persona su due, in molti casi addirittura meno: sono dati da incrociare con quelli sullo spopolamento, sugli indici di vecchiaia per provare ad arginare un disastro ad oggi galoppante.