La candidatura di Luca Cipriano proposta dal Pd produce la prima conseguenza: Popolari spaccati. Mentre Giuseppe De Mita e Giuseppe Del Giudice disertano il tavolo convocato dal segretario Di Guglielmo e resta il punto interrogativo sul suo sostegno all'ex manager del teatro Gesualdo, Maurizio Petracca rompe gli indugi e con un post su Facebook si schiera dalla parte del Partito Democratico. “Resto fermamente convinto che le condivisioni debbano nascere dalle idee e non dai nomi ed è da queste che bisogna ripartire per dare un messaggio chiaro alla città. Questa dovrà essere la discussione delle prossime ore, discussione alla quale non mi sottrarrò - scrive Petracca - augurandomi di trovare una convergenza sulle idee sulle proposte ed in ultimo sui nomi”.
Intanto festiani e decariani scrivono a Zingaretti e Annunziata per chiedere il commissariamento della segreteria e non concedere il simbolo a Cipriano. “Questa richiesta mi sembra che l'abbia fatta per primo lo stesso Di Guglielmo con l’auto commissariamento - spiega Susi Iannaccone della Direzione regionale - e firmando una delega in bianco a Cipriano non solo nella scelta dei possibili alleati ma anche nella programmazione elettorale, quindi mi sembra che il fallimento sia stato autocertificato dalla stessa segreteria che non ha mai seriamente lavorato a ricucire lo strappo nel partito”.
Unità ritrovata nei Cinque stelle come confermano le parole del sottosegretario Carlo Sibilia. “Il Movimento 5 Stelle ha messo davanti il proprio programma rispetto alle poltrone. Garantiamo di non tradire il loro mandato, chiunque sia il nostro candidato, se qualcun altro si è presentato come il cambiamento e ora entra nelle braccia di De Mita e della vecchia politica a noi non interessa. Noi siamo un'altra cosa e speriamo che Avellino voglio ancora continuare per cambiare la città”.