Amorosi

«Il dolore e la malattia, un percorso tra scienza e fede». Questo al centro del nuovo appuntamento promosso e organizzato dalla Sbarro health research organization (SHRO), la fondazione con sede a Philadelphia negli Stati Uniti,  guidata dal Professor Antonio Giordano e dall’amministrazione comunale di Amorosi con a capo il sindaco Giuseppe Di Cerbo. L’iniziativa è in programma per il pomeriggio di domenica 14 aprile, dalle ore 17 presso Palazzo Maturi. Ad apertura dei lavori gli interventi del primo cittadino Giuseppe Di Cerbo, del Professor Antonio Giordano, del Professor Alfonso De Nicola, responsabile dello staff sanitario del calcio Napoli e del presidente di Confindustria Benevento Filippo Liverini.  Seguirà il contributo di Patrizia Maiorano, specialista in medicina fisica riabilitativa, dottorato di ricerca presso l‘università degli studi di Siena dal titolo «Fisiopatologia del dolore, quando il dolore diventa malattia». «La comunicazione nelle diverse fasi della malattia: l’esempio del tumore della mammella» il tema che verrà introdotto invece da Michelino De Laurentiis, direttore del dipartimento di oncologia mammaria e polmonare presso istituto nazionale tumori «Fondazione G. Pascale». E poi ancora  «Confrontarsi con una diagnosi Oncologica. Il ruolo delle convinzioni di efficacia» di Andrea Chirico, psicologo e psicoterapeuta, ricercatore presso la facoltà di medicina e psicologia, dell’università degli studi di Roma «La Sapienza»; «Il dolore e la malattia, riflessioni pedagogiche» di Maria Grazia Lombardi, ricercatrice in pedagogia generale e sociale presso l’università degli studi di Salerno; «Il mistero della Sofferenza» di Suor Myriam Castelli, giornalista di RAI World. A chiusura del programma una tavola rotonda, con la partecipazione, tra gli altri, del Parroco di Amorosi Don Marino Labagnara, del Professor Orlando Paciello, ordinario di anatomia patologia presso il dipartimento di medicina veterinaria della Federico II, dell’Avvocato Giovanni Siniscalchi, segretario generale della fondazione «Castel Capuano», che focalizzerà la sua attenzione su un approccio alla malattia e ai diritti del malato. Previsto, inoltre, l’intervento dagli USA, di Ignazio Marino dal titolo «Testamento biologico e autodeterminazione del paziente». «Un’iniziativa - così come ha dichiarato il primo cittadino di Amorosi, Giuseppe Di Cerbo - che punterà a rinsaldare la collaborazione nata ormai già da qualche mese tra il Comune di Amorosi e la Fondazione Sbarro, attraverso la stipula di un protocollo d’intesa. Un appuntamento ancora una volta di assoluta rilevanza per tutta la nostra comunità e la valle telesina che segue solo di qualche giorno l’apertura del nuovo centro medico del Professor De Nicola, avvenuta lo scorso 28 gennaio, che ha visto la partecipazione alla cerimonia di inaugurazione del tecnico del Napoli Carlo Ancelotti e del vice presidente del club partenopeo Edoardo De Laurentiis».

Il Professor Antonio Giordano è stato individuato dal Ministro dell’istruzione Marco Bussetti per far parte del comitato ordinatore della nascente Scuola superiore meridionale. È direttore dello Sbarro Institute for Cancer Research and Molecular Medicine di Philadelphia, e professore di Anatomia e Istoloigia Patologica presso il Dipartimento di Medicina, Chirurgia e Neuroscienze, presso il Laboratorio di Tecnologie Biomediche ed Oncologia Sperimentale dell’Università di Siena. Recentemente il team del professor Antonio Giordano ha scoperto il ruolo di una proteina nel prevenire l'accumulo di mutazioni e l'insorgenza di malattie come il cancro. Lo studio è stato pubblicato su Nucleic Acids Research e ha coinvolto ricercatori dell'Università di Siena, dell'Istituto Tumori di Napoli Pascale del Crom di Mercogliano (Avellino) e della Temple University di Philadelphia. Tra le molteplici attività di ricerca del Professor Giordano vi è quella volta all’attivismo nell’ambito della denuncia dei fattori ambientali causa di un incremento delle patologie tumorali. L’impegno del Prof. Giordano trova origine in numerosi lavori scientifici. È stato allievo del premio Nobel James Dewey Watson, ha scoperto alcuni fattori chiave nella regolazione del ciclo cellulare, dei meccanismi legati all’insorgenza dei tumori e ha legato la sua carriera di ricercatore a quella di divulgatore scientifico, impegnandosi soprattutto nel rendere noti il collegamento tra l’ambiente inquinato dai rifiuti tossici e l’aumento dei rischi di insorgenza delle patologie tumorali per la popolazione della Regione Campania. Nel corso della sua carriera, si è distinto per aver isolato il gene oncosoppressore, l’RB2/p130, dimostrando successivamente come lo stesso gene, introdotto attraverso un retrovirus in alcuni modelli animali, sia in grado di ridurre la crescita dei tumori.