Avellino

Una “rivendicazione” sulla paternità non è ancora arrivata ma sembra proprio che dietro ci sia Gianluca Festa o comunque qualcuno che lo sostiene in questa campagna elettorale. I manifesti della discordia apparsi da ieri in diversi punti della città e che di sicuro vivacizzano un avvio soft di competizione elettorale deridono gli storici esponenti dem e del centrosinistra della provincia di Avellino. Un modo originale, ma anche controverso, per dire che le sorti della città dipendono sempre dai soliti volti noti della politica e non dai cittadini, che magari potevano diventare protagonisti attraverso le primarie, proprio come aveva chiesto invano Festa fino a qualche giorno fa.

I diretti interessati preferiscono non commentare direttamente.Enzo De Luca si limita a dire: “Abbiamo avuto l'ennesima conferma che questi signori con il partito democratico non c'entrano nulla” mentre Rosetta D'Amelio quasi sorride nel sentire che Festa rappresenterebbe il fronte del nuovo. “Fa politica da prima di me" – commenta lapidaria - Sulla stessa lunghezza d'onda la valutazione che arriva dal centrodestra di Sabino Morano. “Non credo che chi ha fatto questi manifesti si possa professare il nuovo che avanza, visto che hanno avuto un ruolo da protagonisti nelle passate amministrazioni e hanno contribuito a rendere la città quello che è oggi"