Tremila visitatori in soli tre giorni di spettacoli. Qualcuno in meno rispetto alla passata edizione quando le presenze sfiorarono le cinquemila unità. Ad ogni modo, numeri da capogiro per Abella – All’Alba dell’Impero, l’evento promosso ed organizzato dalla Fondazione Avella Città d’Arte per valorizzare il patrimonio archeologico avellano. L’avvocato Antonio Larizza, presidente della Fondazione Avella Città d’Arte, ne ha parlato questa mattina negli studi di Otto Mattina, il salotto condotto dall’ottima collega Imma Tedesco. Ne ha parlato insieme alla dottoressa Ida Gennarelli, funzionario della Soprintendenza ai Beni Culturali di Salerno e Avellino, cogliendo l’occasione per annunciare i prossimi step di un complessivo percorso per la promozione e la conoscenza del territorio della Bassa Irpinia.
«I risultati raggiunti sono sotto gli occhi di tutti – ha spiegato ad Otto Mattina l’avvocato Larizza – Abella, All’Alba dell’Impero deve rappresentare un cambio di tendenza, un’alternativa valida e concreta alla classica visita guidata. Dobbiamo però essere razionali, non dobbiamo far apparire questo successo come un momento di gloria. Bisogna insistere su questa strada, crescere in termini di servizi e fruizione. Il futuro è nostro, anche grazie all’impegno dell’Amministrazione Comunale guidata dal sindaco Domenico Biancardi che è riuscita a farsi approvare dalla Regione Campania un importate progetto per realizzare nelle adiacenze dell’anfiteatro un bed&breakfast e un ticketeria».
Quanto alle proposte, due in particolare: l’istituzione di un Premio Nazionale dedicato alla memoria del giudice Federico Bisceglia, e l’organizzazione all’interno della Fondazione Avella Città d’Arte di una commissione per le disabilità. «Ci stiamo già lavorando – puntualizza Larizza – Bisceglia è stato un grande uomo di legge, che si è battuto per anni nel campo delle politiche ambientali. Sarebbe giusto e doveroso organizzare un premio in suo onore, coinvolgendo le scuole. Allo stesso modo, chi fa cultura non può dimenticarsi delle politiche sociali. Vorremmo istituire una commissione per le disabilità, un gruppo di lavoro chiamato ad ideare iniziative ed azioni tese a rimuovere fenomeni discriminanti e a creare reti progettuali per i diversamente abili».
Rocco Fatibene