Lo scontro si annuncia durissimo, ma qualche mese fa nessuno avrebbe immaginato che a “salvare” il governatore De Luca fosse la Lega di Salvini. Lo scenario che si sta prefigurando è questo: il movimento Cinque Stelle fa pressing per la nomina del nuovo commissario alla sanità in Campania, ma sul nome del commissario, Enrico Desideri, l'ex manager dell'asl di Arezzo, non ci sarebbe l'accordo. In realtà la Lega è prudente, gli alleati preferirebbero non infilarsi in quella che è chiaramente una diatriba quasi personale tra De Luca e il movimento di Di Maio. Meglio attendere gli ultimi dati sui livelli essenziali di assistenza, che arriveranno non più tardi di venerdi prossimo.

Lo stop inferto dagli alleati non è proprio piaciuto al gruppo cinque stelle della Campania. Valeria Ciarambino dalla sua pagina facebook attacca: “chi fa da stampella a de luca è nemico di questa terra”.

Resta comunque la norma approvata lo scorso 13 novembre nel decreto fiscale che sancisce l'incompatibilità tra la carica di presidente della regione e commissario alla sanità. Incompatibilità che investe non solo De Luca, ma anche il governatore del Lazio e segretario del Pd Nicola Zingaretti. Due piccioni con una fava, si era detto all'approvazione della norma ribattezzata “anti de luca” . Una sorta di “scalpo” che i mohicani a cinque stelle volevano portare a casa dopo aver conquistato il Governo, ma la Lega è arrivata ad infrangere i loro “Desideri”.

Da parte sua il Governatore è pronto alla guerra di carte bollate. La Regione era preparata a questa circostanza e ha già preparato il ricorso alla Corte Costituzionale. Inoltre i conti della sanità campana sono nettamente migliorati, tanto che De Luca ha più volte annunciato di essere “fuori dal tunnel” del piano di rientro già per fine 2019. Non a caso la richiesta di rientro alla gestione ordinaria è stata formalizzata nel luglio scorso. Restano da verificare i nuovi parametri Lea. Anche su questo fronte il Governatore si dice piuttosto tranquillo.

Gli ultimi dati sulle performance sanitarie riguardo alla griglia Lea 2017 danno la Campania penultima, ma in crescita (da 124 punti a 156) già oltre la sufficienza. Se dai nuovi dati relativi al 2018 il risultato dovesse mostrare (ma De Luca ne è certo) che c'è stato un ulteriore passo in avanti è chiaro che davanti alla Consulta la Regione Campania avrebbe nuove ragioni per lasciare De Luca al suo posto e rilanciare chiedendo di passare definitivamente al governo ordinario della sanità. Scacco matto per il Movimento Cinque Stelle che su questa battaglia aveva puntato quasi tutto in vista delle regionali del 2020.