La giornalista irpina Barbara Ciarcia, insegnante e presidente del consiglio comunale di Venticano, ha denunciato ai carabinieri di essere stata minacciata da un uomo, che era in compagnia di altre due persone, straniere. L'episodio si è verificato a Castello del Lago nel tardo pomeriggio, mentre la cronista era in compagnia dei suoi genitori, all'interno dell'attivà commerciale di famiglia.
L'uomo - secondo quanto riferito - ha intimato alla Ciarcia di stare «attenta a quello che scrivi». La giornalista ha immediatamente allertato i carabinieri della compagnia di Mirabella Eclano che dopo pochi minuti sono giunti sul posto.
Una descrizione molto attenta e precisa, ha permesso di individuare in poco tempo l'auto dei tre, i quali avrebbero messo in atto successivamente altre minacce e richieste estorsive, fingendosi carabinieri, ai danni di due automobilisti, uno della stessa frazione venticanese e l'altro di Calore di Mirabella, anche loro sentiti dai carabinieri in caserma.
Ne è nato un inseguimento lungo una strada a quell'ora intasata di auto dirette verso un noto centro commerciale. Alla fine tutti e tre sono stati arrestati con l'accusa di violenza privata e minacce aggravate e sottoposti ai domiciliari. Si tratta di un giovane del luogo e due stranieri. Informati della vicenda il procuratore Rosario Cantelmo, il colonnello Massimo Cagnazzo e il Prefetto di Avellino Maria Tirone.
"L'Ordine dei giornalisti della Campania è al fianco della collega irpina Barbara Ciarcia dopo le minacce subite oggi davanti alla sua abitazione». Ad affermarlo, in una nota, è il presidente dell'Ordine dei Giornalisti della Campania, Ottavio Lucarelli. «L'Ordine ringrazia i carabinieri per il tempestivo intervento - si legge nella nota - Le gravi minacce non fermeranno la collega Ciarcia, impegnata quotidianamente per raccontare la cronaca della provincia irpina."
"È importante che le forze dell’ordine adesso garantiscano la sicurezza di Barbara perché possa continuare a fare il proprio lavoro di cronista senza timore. Il nostro compito adesso è quello di non farla sentire isolata, di illuminare i territori e le storie che lei ha raccontato e, se ci sarà un processo contro i suoi aggressori, ci costituiremo parte civile”, affermano il segretario del Sugc, Claudio Silvestri, e il presidente dell’Unione cronisti campani, Sandro Ruotolo."
Una vicenda che si è conclusa poco prima della mezzanotte. "Mi sento di ringraziare personalmente - ha detto Ciarcia - il colonnello Cagnazzo, il Prefetto Tirone, il procuratore Cantelmo, per la bellissima telefonata di solidarietà ricevuta, il quale ha rimarcato il fatto che io sia una giornalista dalla schiena dritta e naturalmente i carabinieri di Mirabella Eclano che sono stati davvero straordinari, dal reparto radiomobile intervenuto sul posto, che ha intuito subito la gravità della situazione, non perdendo un solo istante, agli uomini del nucleo operativo guidati dal capitano Domenico Signa.
Non sono sola e di questo ne ho piena consapevolezza. Grazie a tutti i colleghi e al presidente dell'ordine dei giornalisti Ottavio Lucarelli. Alla fine ha trionfato la legalità. Mi sento di rivolgere, un appello a tutti i colleghi alla luce di quanto accaduto. Non abbiate paura, denunciate, senza timore, questi episodi riprovevoli e indegni."
La solidarietà del presidente della Provincia di Avellino Domenico Biancardi e dei i consiglieri provinciali:
“Conosco e apprezzo la dottoressa Barbara Ciarcia, che anche in questa occasione ha dimostrato grande coraggio – dichiara il presidente Biancardi – Tutti noi siamo convinti che non si lascerà intimidire. Doveroso il ringraziamento ai Carabinieri che in pochissimo tempo sono riusciti a rintracciare e a fermare i tre responsabili delle minacce. Di concerto con i consiglieri provinciali, inviterò nei prossimi giorni la dottoressa Ciarcia in Provincia per esprimerle da vicino il nostro apprezzamento per il suo lavoro e ribadire la vicinanza”.
La nota di Giuseppe Rubinaccio, già dirigente del Mir in provincia di Avellino:
"Credo che dovremmo tutti unirci al fianco di chi quotidianamente con passione altruismo e buon lavoro cerca di svolgere il proprio dovere. come la Ciarcia una giornalista dalle spalle larghe e schiena dritta, Siamo solidali con lei e con quel mondo giornalistico che oggi rappresenta il baluardo nel nostro tessuto sociale."