Non fu un incidente stradale, ma un omicidio volontario, l’investimento dell’immigrato senegalese Modou Diop, di 29 anni, morto il 18 febbraio scorso dopo essere stato travolto da un'auto nell’area della rotonda di San Nicola la Strada.
La svolta è arrivata in queste ore. Le indagini sono condotte dalla squadra mobile di Caserta diretta da Filippo Portoghesi e coordinate dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere. Gli inquirenti hanno scoperto che chi guidava l'auto non ha ucciso per una tragica fatalità, ma volontariamente, per vendicarsi dopo un diverbio avuto precedentemente con l'immigrato ad un semaforo.
In manette il ventiduenne di Marcianise Giovanni Buonanno, incensurato. Nei suoi confronti è stato emesso un decreto di fermo per omicidio volontario che è stato convalidato dal giudice. Secondo la Procura, ha ucciso il senegalese per futili motivi, che consisterebbero «nella aberrante intenzione di punire la vittima per un insignificante sdgarbo subito».
Le indagini sono partite dall’acquisizione dei filmati della videosorveglianza della zona. Grazie alle telecamere, gli investigatori hanno individuato le prime tracce: due automobili, la Fiat Tipo che aveva investito e travolto il ventinovenne, e un’altra vettura sulla quale, con ogni probabilità, viaggiavano amici dell’investitore.
Il 17 febbraio scorso, in base alla ricostruzione investigativa, il ventiduenne di Marcianise litiga con il senegalese. Durante la discussione, Diop avrebbe colpito con un pugno la macchina guidata da Buonanno. Già in quel momento, l’indagato avrebbe cercato di spaventare Diop, fingendo di investirlo prima di allontanarsi. Subito dopo però, la situazione degenera: Buonanno, è la tesi dell’accusa, al volante della Tipo si dirige nuovamente verso il semaforo. Si ferma al rosso, mentre Diop è fermo. Quando scatta il verde, accelera repentinamente, punta il senegalese e lo travolge, «cogliendolo di sorpresa e rendendone impossibile ogni difesa», come evidenzia la Procura. L'immigrato morì dopo una notte in ospedale.