A Torre del Greco nella presunta compravendita di voti alle ultime amministrative del 2018, non venivano scambiati solo denaro e posti di lavoro ma anche pacchi di generi alimentari dell’Unicef.
Tra gli indagati figura infatti anche l’ex presidente dell’Unicef di Napoli, Domenico Pesce. imprenditore torrese, a cui oggi i carabinieri hanno notificato un divieto di dimora in Campania nell'ambito dell'inchiesta coordinata dagli inquirenti della Procura di Torre Annunziata.
Pesce, secondo i pm, avrebbe utilizzato i pacchi di generi alimentari Unicef per "comprare" voti da destinare al candidato consigliere comunale Stefano Abilitato, oggi finito agli arresti domiciliari. L'imprenditore si autosospese dalla carica di presidente dell'Unicef di Napoli dopo essere stato iscritto nel registro degli indagati, l'anno scorso.
I due consiglieri coinvolti sono Stefano Abilitato che è stato messo agli arresti domiciliari e Ciro Piccirillo al quale è stato notifico un divieto di dimora in Campania. Arresti domiciliari anche per il commercialista Simone Magliacano, ex-assessore di Torre del Greco
Abilitato, lavora nel campo delle assicurativo aveva già avuto esperienze politiche come consigliere comunale con Forza Italia e si era candidato nel 2018 con la lista civica “Il Cittadino” conquistando un buon consenso, collezionando 927 preferenze. Il Consigliere Torrese sarebbe coinvolto nella gestione delle assunzioni dei netturbini a tempo determinato attraverso il consorzio Gema con l’intermediazione dell’agenzia interinale Ds.Dif. Consulting e avrebbe sfruttato il programma Garanzia Giovani nei giorni precedenti alle elezioni.