Benevento

E' in programma mercoledì mattina, dinanzi al gip Gelsomina Palmieri, l'udienza di convalida del fermo adottato nella notte dal sostituto procuratore Marilia Capitanio nei confronti di Francesco D'Angelo, 52 anni, di Durazzano, in carcere perchè indiziato del duplice omicidio compiuto ieri pomeriggio a Durazzano, del quale sono rimasti vittime Mario Morgillo, 68 anni,  e suo genero, Andrea Romano, 49 anni, entrambi casertani, uccisi a colpi di fucile mentre si trovavano, dopo essere scesi da una Ford Focus, nei pressi di un bar e della scuola media.

Assistito dall'avvocato Valeria Crudo, D'Angelo potrà avvalersi della facoltà di restarsene in silenzio, come ha fatto quando, nella caserma dei carabinieri di Montesarchio, si è trovato al cospetto del Pm e dei militari, oppure rispondere alle domande, offrendo la sua versione dei fatti.

Come anticipato ieri, il delitto rappresenterebbe, secondo gli inquirenti, il drammatico epilogo di un conflitto che da un anno vedeva contrapposti D'Angelo e la famiglia Morgillo. Nell'aprile 2018 l'allora 51enne era rimasto coinvolto in un incidente stradale a Santa Maria a Vico con Gennaro Morgillo, ora 31enne, figlio di Mario. Un incidente finito al centro di una inchiesta della Procura di Santa Maria Capua Vetere.

I due si erano poi incrociati a distanza di alcuni mesi a Durazzano, il centro che Gennaro Morgillo aveva scelto dopo essere stato colpito dal divieto di dimora nella provincia di Caserta. Lo scorso 24 marzo, infine, tra i due era scoppiato uno 'scontro' all'interno di un bar. Una situazione di tensione sfociata ieri pomeriggio, in piazza Galilei, nel duplice omicidio.