Sant'Agata de Goti

“Siamo pronte a qualsiasi cosa per veder garantito il nostro diritto alla salute”. Così, tra le lacrime, Mena Di Stasi del Comitato Civico Curiamo la Vita alla manifestazione indetta questo pomeriggio per salvare l'ospedale Sant'Alfonso Maria de Liguori di Sant'Agata dei Goti.

Centinaia i cittadini che si sono raccolti nelil parcheggio dell'ospedale dove da tre giorni sono in presidio, incatenate, le attiviste del comitato Curiamo la vita. Due delle attiviste sono in sciopero della fame, protesta che proseguiranno nonostante qualche malore registrato nelle ultime ore.
Alla manifestazione il vescovo della Diocesi Don Mimmo Battaglia ha confortato i cittadini, ha parlato con i manifestanti dando il suo appoggio alla nuova protesta esplosa dopo l'avvio dello smantellamento anche del reparto di Ortopedia del nosocomio della Valle Caudina.

Presenti molti sindaci del comprensorio, tra gli altri: Sandro Crisci di Durazzano, Carmine Valentino di Sant'Agata de' Goti, Rosario Insogna di Melizzano, Michele Napoletano di Airola, Domenico Parisi di Limatola e Pasquale Carofano di Telese Terme.
 

Sul palco, per scelta degli organizzatori, niente discorsi dei politici. Parola solo ai cittadini.
Due le azioni di protesta portate avati dal comitato. L'invito, ai cittadini partecipanti, a consegnare le 
tessere elettorali, segnale contro una politica che non agisce per rappresentarli. L'invito, ai sindaci a consegnare le fasce tricolore al Prefetto di Benevento.

“Sono qui accanto a loro. Perchè per difendere un loro diritto, stanno mettendo a loro prova le famiglie e la loro salute”, così il vescovo Mimmo Battaglia. Il vescovo della Diocesi di Cerrteto, Telese e Sant'Agata ha poi spiegato: “Non sono un politico e non entro in merito alle scelte. Ma di una cosa sono consapevole: la vera politica è forse la protesta che stanno facendo queste persone. Io credo che la politica con la P maiuscola non debba voltarsi dall'altra parte”.