Benevento

Lo hanno sottoposto a fermo di polizia giudiziaria perchè indiziato del duplice omicidio avvenuto ieri pomeriggio dopo le 16 a Durazzano (LEGGI). Si tratta di Francesco D'Angelo, 52 anni, di Durazzano, che in nottata è stato trasferito presso il carcere di contrada Capodimonte dai carabinieri della Compagnia di Montesarchio e del Nucleo investigativo del Reparto Operativo di Benevento, a disposizione del pm Marilia Capitanio che conduce le indagini. D'Angelo è difeso dall'avvocato Valeria Crudo, che lo ha assistito durante l'interrogatorio dinanzi al pm e ai carabinieri. L'indagato, che avrebbe in precedenza rilasciato qualche dichiarazione, si è avvalso della facoltà di non rispondere.

Nelle prossime ore l'udienza di convalida del fermo dinanzi al gip del Tribunale di Benevento.

L'uomo, secondo la ricostruzione offerta dagli investigatori dell'Arma, era stato fermato poco dopo il duplice omicidio non lontano da piazza Galilei, teatro dei delitti, e trasferito presso gli uffici della Compagnia della Valle Caudina. Pesanti le ipotesi di reato a suo carico.

Secondo gli investigatori sarebbe stato lui a premere il grilletto di un fucile da caccia contro Mario Morgillo, 68 anni,  e suo genero, Andrea Romano, 49 anni, entrambi familiari di un 31enne casertano, già noto alle forze dell'ordine, che da alcuni mesi è a Durazzano dopo una misura cautelare alla quale era stato sottoposto che l'aveva obbligato a dimorare fuori dalla provincia di Caserta. I due casertani freddati in pieno giorno nella piazza di Durazzano, a pochi passi da un bar e dalla scuola media del paese.

Erano arrivati a Durazzano a bordo della loro Ford Focus. Secondo una prima ricostruzione dei militari coordinati dal Maggiore Leonardo Madaro, alla base del duplice omicidio ci sarebbero una serie di liti ed episodi che affonderebbero le loro radici in un incidente stradale accaduto un anno fa.

I due - l'indagato e l'allora 30enne - si sarebbero nuovamente incontrati a distanza di alcuni mesi, quando il 30enne si era trasferito a Durazzano in seguito al divieto di dimora nella sua provincia di origine. Una situazione inevitabilmente complicata, che domenica scorsa era stata scandita da una lite scoppiata nei pressi di un bar.

Resta ovviamente da capire se tutto ciò abbia a che fare con il delitto commesso nel pomeriggio, quando sotto i colpi di un'arma da fuoco sono caduti il papà del 31enne e suo genero.