Sant'Agata de Goti

Arriva la solidarietà di Sandra Lonardo per le donne che si sono incatenate davanti all’ospedale di Sant’Agata de’Goti per protestare contro la situazione del nosocomio.
Questa mattina la Lonardo è andata a Sant’Agata, incontrando le componenti del comitato “Curiamo la Vita” che si sono incatenate e ha analizzato la situazione: “Ho effettuato una visita all’interno della struttura ed ho potuto constatare di persona le gravi carenze. Quando gli ospedali funzionano, pullulano di ammalati, di visitatori, ed invece, nonostante il Pronto Soccorso ci sia, all’interno non ho trovato nessuno. Ormai, pochissimi sono gli ammalati ospitati. Avendo chiuso, infatti, i reparti di cardiologia e di ortopedia, le gente preferisce andare altrove... nonostante i grandi disagi che deve affrontare. Mi è stato detto, peraltro, che è stato dislocato anche il Corso di Laurea in Scienze Infermieristiche dell’Università Federico II di Napoli, che aveva sede presso l’ospedale. Ho provato ad interagire con i medici ma non sono stata accolta da nessuno. Gli infermieri avevano le bocche cucite. È un ospedale fantasma ed anche omertoso. Mi sento di paragonarlo ad un malato terminale verso il quale si tenta, con poche cure, di tenerlo in vita, già consapevoli, però, del fatto che sta per morire. Questo è ciò che ho avvertito entrando nel Sant’Alfonso Maria de Liguori, con la morte nel cuore, perché la struttura è pulita, ordinata, direi inutilizzata. Il Presidente De Luca ha il dovere morale di renderla viva... altrimenti restano soldi sprecati della Comunità: direi che al momento tutto è una grande vergogna! Lo invito, insieme al Ministro Grillo, a Sant’Agata. Entrambi non possono più far finta di nulla.
Venissero subito a vedere la situazione raccapricciante che c’è in questo ospedale. Non sto facendo allarmismo... sto soltanto raccontando quello che ho visto. Peraltro chiedessero ai cittadini, sono loro che si lamentano, e mi dicessero che ho torto! Una Comunità intera, che chiede di avere attenzione e risposte, e non è tenuta da conto, anzi, viene completamente ignorata. Da qui la rabbia di persone, alle quali va tutta la mia attenzione, che lottano per avere una struttura in casa propria. Lottano per la vita e noi, come Rappresentanti Istituzionali, abbiamo il dovere di dare il nostro supporto. Quando vengono messe in campo azioni così determinate e border-line, significa che qualcosa non funziona. E la politica deve prenderne atto. Ecco perché mi sento di invitare le Istituzioni, i Sindacati le Associazioni, per costituire un tavolo per risolvere questa sconcertante situazione, unitamente a quella disastrosa dell’ospedale di Benevento, affinché diventi Dea di II livello con tutte le caratteristiche che un Dea di II livello deve avere. L’unione dei due ospedali, di Benevento e Sant’Agata, peraltro, è un’altra follia! Ci vuole un’ora per spostarsi da una struttura all’altra, attraversando vie tortuose, con un assetto viario dissestato. Bisogna rivedere tutto! Mi sento, pertanto, di rivolgere, altresì, un accorato appello a tutta la provincia affinché ci sia una mobilitazione, una sommossa popolare civile, rispettosa delle leggi, autorizzata e pacifica, per dimostrare che non ce la facciamo più. Solo così, forse, si muoverà qualcosa. E speriamo che, a quel punto, non sia troppo tardi”.