"È dalla campagna elettorale che il Movimento 5 stelle sannita continua a tenere desta l’attenzione sul “Sant’Alfonso” e il “Rummo” a differenza di chi avrebbe dovuto ascoltare gli allarmi lanciati e non ha ritenuto di intervenire.
Le nostre risposte le abbiamo date quando siamo stati sollecitati e stiamo aspettando anche noi risposte soprattutto da coloro i quali, nonostante la deroga ottenuta dal Ministero, non hanno mosso un solo dito per evitare lo smantellamento del presidio".
Così, in una nota, la sematrice del Movimento Cinque Stelle Danila De Lucia, dopo la protesta avviata questa mattina dal Comitato Curiamo la Vita che è in presidio permanente davanti al Sant'Alfonso di Sant'Agata dei Goti, con cittadini in catene e due delle attiviste in sciopero della fame.
"L’Ospedale di Sant’Agata - prosegue De Lucia - ha sempre vissuto fortune alterne, sin dalla sua nascita, ma aveva comunque raggiunto un certo equilibrio soddisfacendo le necessità del territorio. Purtroppo, la gestione scellerata della sanità in Campania ne sta decretando la fine. Infatti, anche l’idea del polo oncologico è stata l’ennesima promessa propagandistica che ad oggi non trova riscontri amministrativi. Ne è riprova il fatto che si sta solo smembrando, ma di tutti i milioni di euro promessi da De Luca per la creazione del polo di S. Agata, sempre pochi per la nascita di un’eccellenza, non si è visto nulla. Insomma, si sta pensando solo a chiudere e non a riconvertire.
Nel frattempo si investe nelle strutture salernitane e nel comparto privato concedendo posti letto. Inutile sottolineare che quando sarà sostituito il commissario regionale in ogni caso sarà indispensabile rimettere mano interamente al piano ospedaliero. Giunga, comunque, tutta la nostra solidarietà alle componenti del Comitato di protesta “Curiamo la vita” che si sono incatenate dinanzi all’Ospedale e a loro va la rassicurazione che da parte nostra, per quel che ci compete, c’è e ci sarà sempre la massima attenzione, sia a livello regionale che parlamentare.
Per concludere, chiediamo a chi ha gestito la sanità sannita nei decenni scorsi, con i risultati che sono sotto gli occhi di tutti, e coloro i quali sono gli esecutori materiali dell’aggressione che De Luca sta perpetrando nei confronti delle aree interne, di fare un passo indietro e smetterla con le inutili ipocrisie".