Pompei

Un cinquantunenne di Pompei non accettava la fine della relazione e ha pensato di vendicarsi aprendo un profilo fake su facebook utilizzando il nome della ex-compagna.

Nell’ottobre del 2014 la donna vittima del Revenge porn, è stata informata della presenza sul social network più frequentato del mondo, di un profilo a suo nome che caricava immagini intime che la ritraevano durante i rapporti sessuali con l’ex-compagno. Le immagini, accessibili a tutti gli utenti mostravano in maniera chiara ail volto della vittima. 

La donna, tramite l'avvocato Sparascio, presentò un atto di denuncia-querela contro l'uomo alla Procura di Lecce, con la richiesta di sequestro dei dispositivi elettronici, e il profilo venne oscurato 72 ore dopo l'attivazione, grazie all'intervento della polizia postale di Lecce.

A seguito della denuncia la casa dell’uomo, a Pompei, fu perquisita e fu sequestrato il Pd personale del cinquantunenne sul quale fu eseguita una consulenza tecnico-informatica da un incaricato dalla Procura leccese.

Giancarlo Sparascio, avvocato della vittima ha presentato una querela anche nei confronti di Mark Zuckenberg, il fondatore e proprietario del popolare social network, visto che dopo due anni dai fatti denunciati il falso profilo che ha creato gravi problemi alla vittima che era stato in precedenza oscurato, è, inspiegabilmente tornato attivo.