Avellino

“Vogliamo l'unità del Pd, ma sia chiaro: stavolta il candidato sindaco si sceglierà con le primarie. Altrimenti ognuno per la sua strada”. Il parlamentare dem delle zone interne, Umberto Del Basso De Caro, non lo definisce un ultimatum, ma è chiaro che il messaggio che lancia, chiudendo l'esordio dell'associazione politico culturale “Ora Avellino”, è un avvertimento deciso alla federazione irpina del Pd. E in particolare al segretario provinciale Pd Giuseppe Di Guglielmo, che aveva detto: “Chi non lavora alle liste del Pd è fuori dal partito”. De Caro lo risponde per le rime al microfono di Otto Channel 696 tv (l'intervista nel tg delle 14 di domani sabato): “Non è Di Guglielmo che ha l'autorità di dire chi sta dentro o fuori dal Pd”, evidenzia l'ex sottosegretario, che nel suo discorso nell'affollata sala del Virginia Palace Hotel (in prima fila Gianluca Festa, Laura Nargi, Giuseppe Negrone, Mario Cucciniello, Gianluca Gaeta; al tavolo Luigi Cucciniello, presidente dell'associazione, e Livio Petitto), si concentra sulle amministrative di Avellino.

“Stavolta non accetteremo un candidato sindaco calato dall'alto”, sentenzia De Caro, riservando una stoccata a Giuseppe De Mita, che aveva partecipato all'assemblea di Controvento: “L'ho sentito dire che il pallino è nelle mani del Pd. Ma lui è stato il primo segretario del partito qui in Irpinia. Poi, però, dopo pochi mesi se n'è andato perché al giovane zio non era stata garantita la candidatura”. Chiaro l'endorsement per Gianluca Festa, che “è un ragazzo che canta a volte fuori dal coro ma non si può dire che sia buono o cattivo nel Pd a seconda delle convenienze”. Ma De Caro rilancia lo strumento delle primarie, che fanno parte “della tradizione statutaria del Pd” e che hanno portato all'elezione di Zingaretti e Annunziata. “Perché allora ad Avellino non dovremmo farle? Perché c'è il timore di perderle? Ma non mi pare un argomento democratico”, osserva De Caro, che chiude confermando che lui lavorerà “per l'unità del Pd e per una coalizione larga. Noi vogliamo un partito libero e faremo questa battaglia nel Pd. Se c'è chi immagina ancora caminetti o forzature sappia che saremo noi a fare a meno di loro”.