Avellino

Una piaga insanabile quella del calcioscommesse. Una nuova bufera si è abbattuta su calcio italiano. In mattinata la Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro, nell'ambito dell'operazione denominata "Dirty Soccer", ha provveduto ad arrestare 50 persone ritenute coinvolte in un giro di partite truccate. L'indagine è partita dalla segnalazione dei Monopoli sui flussi anomali di scommesse su alcune partite dei campionati di Lega Pro e Serie D (leggi qui).

Circa una trentina i club coinvolti, tra cui Brindisi (arrestati preseidente, vice presidente e direttore sportivo), Neapolis, Torres, Sorrento e Pro Patria. Tra gli arrestati anche due volti noti alla piazza avellinese. L'ex direttore sportivo biancoverde, Vincenzo Nucifora e l'ex calciatore dei lupi, Raffaele Moxedano, figlio del presidente della Neapolis, Mario Moxedano.

Vincenzo Nucifora ha ricoperto il ruolo di direttore sportivo dell'Avellino negli anni novanta, nel corso della presidenza Sibilia. Fu lui a costruire l'organico che conquistò la promozione in Serie B nella stagione 1994-1995. Attualmente è il diesse della Torres, formazione militante in Prima Divisione.

Raffaele Moxedano, invece, ha lasciato pochissime tracce ad Avellino. Praticamente nessuna. Arrivato in Irpinia nella stagione 2010-2011, proveniente dalla Neapolis nell'ambito dello scambio con Simone Pettinari, fu ceduto dopo soli sei mesi alla Turris.

Arrestato anche Adolfo Gerolino, giovane calciatore del Mandamento Baianese svincolatosi a gennaio dalla Pro Patria.

Carmine Roca