Pontecagnano Faiano

“Ho avuto aiuti economici da Anastasio ed ho restituito”. Ad affermarlo questa mattina, è stato l’ex sindaco di Pontecagnano - Faiano, Ernesto Sica.

L’attuale consigliere provinciale, ha risposto prima a tutte le domande del pubblico ministero Colamonici e poi a quelle degli avvocati presenti. Il processo in cui Sica è stato chiamato quale test è quello relativo al blitz Perseo che portò in carcere decine di persone che volevano affermare la propria egemonia nel trasporto su gomma di prodotti agricoli. In tale operazione finì in manette anche l’allora consigliere Antonio Anastasio. Durante il controesame da parte dell’avvocato Michele Sarno, Sica è stato incalzato da numerose domande riguardanti aspetti politici specifici e non. Sica ha rivolto domande al test inerente un processo penale che ha visto Sica quale imputato e che si è concluso con la condanna dello stesso (processo P3).

Al pubblico ministero Marco Colamonici, Ernesto Sica ha parlato del periodo di grandi tensioni che si viveva a Pontecagnano, della sua auto data alle fiamme e della paura subentrata a seguito di alcuni specifici episodi. “Una notte mentre mi apprestavo a rientrare a casa, un uomo mi passa vicino e con voce intimidatoria mi dice Buonasera sindaco. Qualche giorno dopo mentre mi recavo a Roma ho notato che c’era una moto che mi ha seguito per un lungo tragitto”. Particolari questi, ha affermato Soca che in qualche modo mi hanno creato qualche preoccupazione.

Sica ha ripercorso, così come aveva già fatto il consigliere Bellino (destinatario della minaccia di non presentarsi in consiglio per votare il bilancio) l’iter di quei giorni, le tensioni, le presenze che sica ha definito “anomale” di alcuni esponenti della famiglia Mogavero a certi eventi.

“Non so se i Mogavero hanno lavorato per la mia campagna elettorale - ha detto poi Sica rispondendo ad una specifica domanda del Pm - non sto io che mi occupavo di queste cose ma il mio staff organizzativo”.

“I Mogavero li conosco da sempre, viviamo nella stesso centro, certamente non possono essere definiti dei ragazzi che frequentano l’oratorio». Sica ha anche spiegato che uno dei fratelli Mogavero in alcune occasioni, incontrato dinanzi a un bar, avrebbe esternato il proprio appoggio a Sica. Ovviamente, non è dato sapere se poi questo sostegno si sia tramutato in un voto di preferenza per l’allora candidato sindaco.