Sos Impresa Salerno si costituisce parte civile nel processo, per usura aggravata ai danni di un imprenditore capaccese, a carico di Giovanni Montechiaro e Melchiorre Marrazzo.
La prima udienza dibattimentale si è celebrata lunedì, dinanzi al Collegio della II Sezione penale del Tribunale di Salerno presieduto da Lucia Casale. L’Associazione, presieduta da Tommaso Battaglini e difesa dall’avvocato Antonio Picarella, ha ritenuto anche in questo frangente di marcare con forza giuridica il sostegno e l’assistenza alla vittima di usura, anch’egli costituitosi parte civile.
«La costituzione di parte civile è l’atto con cui l’Associazione dà concretezza e sostanza all’articolo 3 del proprio Statuto – sottolinea Battaglini – ovvero perseguire lo scopo di liberare imprenditori, lavoratori autonomi, commercianti e comunque ogni libero cittadino da condizionamenti criminali e mafiosi. In tal senso prestiamo consulenza, assistenza e solidarietà agli imprenditori, ai lavoratori autonomi, ai commercianti, alle vittime di fenomeni criminali e mafiosi e, in particolare, di attività estorsive ed usuraie».
Capaccio Paestum è uno degli avamposti di legalità di Sos Impresa Salerno, considerata anche la presenza dello Sportello antiracket e antiusura.
«È una presenza di prossimità rispetto al disagio ed al timore della denuncia ed è altresì un punto di riferimento per le vittime che possono denunciare anche in modalità anonima – spiega Picarella –Molte vittime restano silenti, per paura, sfiducia, disinformazione anche sui benefici che la legge riserva a chi ha il coraggio di denunciare. Ma ci sono persone, imprenditori, uomini e donne che si rivolgono ad Sos Impresa Salerno per essere affiancati nel momento della denuncia e per essere aiutati nelle dinamiche di accesso al Fondo di Solidarietà».