Ancora tanti dubbi sulla dinamica dell’incidente che ha portato alla morte di Antonio Dello Russo, il 40enne di Mercogliano deceduto il 16 gennaio scorso.
Questa mattina un nuovo sopralluogo presso il commissariato di Lauro, dove si trovano le auto incidentate, sottoposte a sequestro dalla magistratura. I consulenti della Procura e quelli della difesa hanno ripercorso il tragitto percorso dai carabinieri e da Dello Russo, cristallizzando luogo e tempi con video e foto. I periti hanno elaborato la ricostruzione dei tempi e della dinamica.
Poi un nuovo accertamento alle parti incidentate delle due vetture. Entrambe presentano ammaccature da urto, ma non riconducibili (secondo la difesa di della famiglia di Dello Russo, Fabio Tumiliero) a uno speronamento. Tantissime incongruenze, dunque, che generano ancora tanta confusione su dinamica e tempi di impatto.
La settimana prossima si effettuerà la perizia sui proiettili (traiettoria e colpi), nel frattempo il difensore della parte civile ha annunciato attività investigativa per chiarire al meglio l’incidente.
L’incidente: erano all’incirca l’una di notte. Antonio Dello Russo, era a bordo della sua Fiat Bravo e proveniva da Napoli in direzione Avellino. A Baiano, i carabinieri della locale compagnia stavano effettuando un posto di controllo. Alzano la paletta, intimando l’alt alla macchina, ma Dello Russo, per un motivo che mai si saprà, continua la marcia ignorando l’imposizione dei militari. Nasce un inseguimento. Una folle corsa, durante la quale i militari sparano diversi colpi di pistola (otto per la precisione) in direzione della macchina dell’uomo, tentando di bloccarlo. Invece, Dello Russo giunto all’altezza di Monteforte si schianta contro un albero. Muore dopo pochi minuti dall’arrivo dell’ambulanza. Dall’autopsia viene fuori che è stato colpito alla coscia e al braccio da due colpi di pistola.