Benevento

“Ca nisciun è fess”. Lo hanno scritto sulle loro magliette i rappresentanti del Comitato sannita Acqua Bene Comune che oggi hanno protestato contro la decisione del consiglio comunale di Benevento che ha approvato due importanti modifiche che riguardano la Gesesa, affidataria del servizio: la proroga della durata della società fino al 2050; aumento del capitale sociale e rinunzia al diritto d'opzione.
E' il “tradimento della politica” così lo bolla Padre Alex Zanotelli, tra i maggiori rappresentanti per la battaglia sull'acqua pubblica.

Dinanzi a Palazzo Mosti il missionario comboniano ha fatto sentire la propria voce: “Trovo incredibile – ha detto - che i politici di questa città vadano a svendere il bene più prezioso che questa zona ha: l'acqua. E' assurdo. Significa aprire ai privati, alle multinazionali. E' una vergogna. E' il tradimento della politica. Suggerisco di non votare più per chi sostiene questa decisione”.
“La politica – ha aggiunto - fa il gioco del business, ma l'acqua non può essere di qualcuno: non è un caso che Papa Francesco parla, per l'acqua, di diritto alla vita”.

Per il Comitato Acqua Bene Comune “le delibere approvate dal Consiglio Comunale sono in sostanza un boicottaggio per la proposta di referendum sulla gestione pubblica dell'acqua che ha raccolto a Benevento circa 3.285 firme”.
“Le decisioni assunte sono il primo passo verso la privatizzazione “ spiega Giovanni Soreca, Comitato Abc.

Decisioni arrivate con il sostegno della maggioranza (19 voti favorevoli e 6 contrari). Mentre l'opposizione Pd e Movimento Cinque Stelle ha argomentato un ampio dibattito sul tema. “Nella giornata mondiale dell'acqua il Comune di Benevento ci chiede di mettere una pietra tombale sull'acqua” ha spiegato la grillina Anna Maria Mollica.

A rincarare la dose il pd che attraverso gli interventi di Italo Di Dio, Raffaele Del Vecchio, Cosimo Lepore e Francesco De Pierro ha evidenziato come le decisioni intraprese fossero a solo vantaggio della società privata.

“Vergogna” hanno gridato i rappresentanti del Comitato Acqua bene Comune alle decisioni assunte dal parlamentino prima di essere allontanati dall'aula.