Caserta

Il Segretario Provinciale della Unione Territoriale del Lavoro Ugl Ferdinando Palumbo ha scritto al Prefetto di Caserta chiedendogli di farsi promotore di un tavolo istituzionale di salvaguardia occupazionale, per individuare soluzioni in tempi brevi alla crisi ormai perenne dei lavoratori del bacino dell’Interporto Maddaloni-Marcianise.

A seguito dei provvedimenti giudiziari di questi ultimi giorni a carico dei vertici dell’azienda Interporto Sud Europa- si legge in una nota del sindacato di Via Vivaldi - si profila l’ennesimo blocco occupazionale per gli oltre cinquanta lavoratori del settore costruzioni che operano nell’area dell’Interporto sin dalle sue origini, peregrinando attraverso i molteplici passaggi di cantiere che si sono avvicendati nel tempo senza avere la possibilità di stabilizzare il proprio posto di lavoro nonostante lo occupino praticamente da oltre vent’anni. La loro condizione ha subito dallo scorso ottobre un ulteriore aggravamento con la decisione di Interporto di revocare gli appalti alle società operanti nell’area, dando luogo all’ennesimo licenziamento delle maestranze.

Con l’ennesimo nulla di fatto si è concluso l’appuntamento fissato lunedì scorso tra le organizzazioni sindacali e Interporto con la mediazione del Sindaco di Maddaloni, De Filippo, al quale i vertici di Interporto non si sono presentati.

Presenti all’incontro il segretario cittadino della Ugl, Giuseppe Espugnato, ed il vice Segretario Provinciale, Mauro Naddei, che hanno esternato la fortissima preoccupazione per la ripresa delle attività lavorative, che si stava profilando a seguito dei nuovi appalti in fase di conferimento da parte dell’Interporto, ora minacciata dalle incertezze emerse in conseguenza dei suddetti provvedimenti giudiziari.

“Vogliamo vederci chiaro” dichiarano i sindacalisti Ugl “sui termini in cui le ditte appaltatrici intendono garantire il pieno riassorbimento delle maestranze del bacino, onorando le disposizioni di legge in materia e gli accordi presi in sede sindacale, nonché sulla gestione delle maestranze dell’Interporto in questi anni in ragione degli accordi istituzionali sottoscritti, considerato l’ingente investimento di fondi pubblici che avrebbe dovuto creare forti prospettive di occupazione”.