Aversa

Sono bastati cinque giorni ai Carabinieri della Sezione Operativa della Compagnia di Aversa per individuare e fermare i componenti del commando che lo scorso 10 marzo ha aggredito con inaudita violenza e rapinato due giovani in via San Francesco da Paola ad Aversa. A finire in manette con le accuse di concorso in rapina aggravata e lesioni personali Bel Mkhair Mohamed, 19 anni pregiudicato di nazionalità marocchina, Z. B., 18 anni di nazionalità marocchina, e C. H., 22 anni, pregiudicato con precedenti specifici, di nazionalità tunisina. Soltanto quest’ultimo è’ risultato regolare sul territorio nazionale . Per gli altri due, noti alle forze dell’ordine, vigeva il diniego al soggiorno per motivi di sicurezza nazionale. La notte tra il 9 ed il 10 marzo scorsi, poco dopo l’una, le due vittime sono state avvicinate all'uscita di un locale da due uomini di nazionalità straniera che, dopo aver chiesto loro una sigaretta, gli hanno intimato di consegnare soldi e telefoni cellulari. Al rifiuto opposto dai giovani, uno degli aggressori ha lanciato un urlo, un evidente segnale per gli altri complici, 2 accertati e fermati , sopraggiunti poco dopo sul posto. A quel punto è iniziato il brutale pestaggio da parte del commando. Schiaffi, pugni e calci hanno travolto ripetutamente le vittime nonostante fossero ormai a terra inoffensivi. Uno dei due giovani ha perso conoscenza a causa dei violenti colpi ricevuti. Il commando è fuggito via con cellulari, portafogli e chiavi dell'auto delle vittime. I giovani vittime del pestaggio hanno riportato traumi e lesioni giudicate guaribili in 10 giorni dai sanitari dell'ospedale di Aversa. I militari dell'Arma, grazie soprattutto all’analisi dell’evento e all’acquisizione dei filmati delle telecamere presenti, sono riusciti ad identificare ed a sottoporre a fermo di indiziato di delitto Bel Mkhair Mohamed, riconosciuto dagli stessi giovani come uno dei componenti del commando. Nella sua abitazione i carabinieri hanno rinvenuto e sequestrato dei giubbini molto simili a quelli indossati da uno dei rapinatori e quattro telefoni cellulari, di probabile provenienza delittuosa, su cui sono in corso ulteriori accertamenti. La successiva attività di riscontro, con l'acquisizione di ulteriori immagini registrate dagli impianti di videosorveglianza collocati nella zona in cui è stata compiuta la rapina, unita a quella info-investigativa compiuta dai carabinieri della Compagnia di Aversa hanno consentito a poche ore dal primo fermo di rintracciare gli altri due complici. La tesi investigativa, sposata dalla Procura della Repubblica di Napoli Nord, è sfociata in una richiesta di imisura cautelare accolta dal gip con gli arresti domiciliari per due degli indagati e la custodia in carcere per l’indagato resosi protagonista del violento pestaggio.