Avellino

Il 30 marzo prossimo, presso il cinema Partenio alle 17, Gianluca Festa presenterà le sue liste.

Gianluca Festa va avanti. Il silenzio di queste settimane era una tattica. La strategia, ampia e studiata a tavolino, fa riferimento a una parte di città che può non ascoltare partiti o aree, semplicemente perché ha autonomia, oltre che finanziaria, programmatica e, dunque, di consensi.

Il fatto che l’appuntamento sia stato ufficializzato a pochi giorni dall’iniziativa di centrosinistra presso il centro sociale si traduce in un aut aut che costringerà tutti a fare una scelta: accodarsi o contarsi.

E’ la logica delle primarie che uscita dal portone viene fatta rientrare dalla finestra, con la complicazione che pezzi del partito democratico hanno già scelto di stare dalla sua parte: chi per testimoniare di avere ancora un ruolo (una sorta di riserva indiana dove esemplari a rischio estinzione vengono tenuti in vita), chi perché quel ruolo devono ancora conquistarlo.

Quello di Gianluca Festa, l’uomo che voleva defotizzare Avellino, è comunque un elemento di chiarezza e coerenza con quello che l’ex vicesindaco di Galasso ha sempre rappresentato. Certamente più di Luca Cipriano, l’altro enfant prodige ultraquarantenne che la città si ritrova, pensate dice di guardare al centrosinistra ma di lasciare aperte le porte a Forza Italia. Insomma, un politico dalle idee talmente chiare che aspetta di capire non solo con quale squadra schierarsi ma anche in quale parte del campo stare, perché lui tira solo calci di rigore.

Al Pd e al centrosinistra in generale compete l’onere di rappresentare la politica dei partiti e delle idee, se ce ne sono, vista l’ingloriosa nemesi dei fenomeni a cinque stelle.

Le guerre fanno morti e feriti ma anche vincitori e vinti.