In occasione della Giornata Mondiale dell'Acqua (22 marzo), Enea presenta un sistema brevettato in grado di stimare la concentrazione di sostanze nocive alla salute nella rete idrica, consentendo una gestione tempestiva e meno costosa delle eventuali emergenze. Lo rende noto l'ente pubblico di ricerca spiegando che il sistema è stato sviluppato dai ricercatori Enea di Portici (Napoli), in collaborazione con l'Università di Napoli Federico II, ed è stato sperimentato nell'acquedotto "Santa Sofia" gestito da Acqua Campania Spa.
Il brevetto, prosegue l'Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, consente ai gestori del servizio idrico "sia di stimare in tempo reale che di prevedere la concentrazione dei trialometani, vale a dire i sottoprodotti del cloro utilizzato contro i microrganismi patogeni e rendere potabili le acque lungo l'intero percorso, fino all'utente finale".
A contatto con la sostanza organica normalmente presente nelle acque, "il cloro tende a reagire, formando i sottoprodotti della disinfezione riconosciuti cancerogeni e tossici per la salute umana e per i quali le normative vigenti nazionali ed europee sulla qualità delle acque potabili, hanno fissato valori soglia di concentrazione" evidenzia Grazia Fattoruso, ricercatrice dell'Enea di Portici tra gli inventori dell'innovazione.
"Grazie a questa innovazione gli enti gestori possono identificare con esattezza i segmenti di rete interessati dalla variazione delle concentrazioni di trialometani, i tempi nei quali il fenomeno può rientrare, inviare squadre di operatori per campagne di misure straordinarie solo lungo i tratti di rete contaminati, interrompere il servizio per un tempo definito e limitato esclusivamente alla popolazione servita da quei tratti, ottimizzando così risorse operative ed economiche", aggiunge Fattoruso.
Da Enea il brevetto per rilevare sostanze nocive in acqua
I ricercatori di Portici: "Così gestione emergenze più tempestiva e meno costosa"
Redazione Ottopagine