Gesualdo

E' stata recuperata dai Vigili del Fuoco del distaccamento di Grottaminarda, poco prima delle 19.30, la salma di Michele D'Adamo.

Dolore ma compostezza in contrada Tremoliti. I familiari, straziati, si sono allontanati dal luogo della tragedia, profondamente provati dopo l'accaduto, che ha spazzato via ogni speranza. Quella che nutriva una delle due sue figlie che ha creduto fino all'ultimo che suo padre fosse vivo. Una famiglia semplice, perbene e onesta. Presenti solo due amici di Michele, soprannominato simpaticamente "Furia", all'arrivo del carro funebre. "Non ce la sentiamo di dire nulla, è un giorno tristissimo per Gesualdo." 

Sul posto il procuratore Rosario Cantelmo insieme al comandante provinciale dei carabinieri di Avellino Massimo Cagnazzo e al capitano della compagnia di Mirabella Eclano Domenico Signa. E' stato egli stesso, al suo arrivo, ad allontanare anche per motivi di sicurezza la folla di persone accorsa sul posto. Al lavoro gli uomini della scientifica. Ora saranno le indagini a stabilire con esattezza che cosa realmente è accaduto e cosa abbia potuto provocare una esplosione del genere, in quel deposito che Michele conosceva benissimo, grazie al lavoro meticoloso e alla sua esperienza maturata nel corso degli anni.

Gli operai dell'Enel hanno provveduto a mettere in sicurezza la rete elettrica, a seguito della caduta di un palo e la presenza di cavi elettrici sospesi. Una colonna fari dei Vigili del Fuoco è rimasta sul posto in attesa dell'arrivo degli artificieri. Da Avellino è giunta anche Rosa D'Eliseo e da Sant'Angelo dei Lombardi il dirigente del locale Commissariato di Polizia Rocco Rafaniello. La salma di Michele D'Adamo è stata poi trasferita in obitorio, all'ospedale Moscati di Avellino, a disposizione della magistratura. L'area interessata dalla violenta esplosione è al momento sotto sequestro.