Due negozi di abbigliamento a Cellole e a Sessa Aurunca trasformati in una vera centrale per lo spaccio di cocaina e hashish.
È quanto ritengono di aver scoperto i carabinieri di Baia Domizia, in un’indagine coordinata dalla procura di Santa Maria Capua Vetere, che stamattina hanno eseguito tre custodie cautelari nei confronti di Raffaele Boccia, finito in carcere, del figlio Francesco e di una delle commesse del negozio, Pamela Piccolo, entrambi ai domiciliari.
Secondo quanto emerso dalle indagini e dopo aver ascoltato circa 40 assuntori, secondo gli investigatori Raffaele Boccia aveva organizzato il giro di spaccio servendosi come copertura dei suoi due negozi di abbigliamento.
Coloro che acquistavano la droga erano soliti telefonare all’uomo esordendo con “Zio Raf”, un espediente usato per far capire che erano interessati all’acquisto delle sostanze stupefacenti e non essere intercettati. La droga poi sarebbe stata ceduta nei negozi dal figlio Francesco e dalla commessa.
I militari hanno trovato anche un registro contabile parallelo a quello delle attività commerciali in cui, sostengono, si teneva il conto delle transazioni di droga.