Pietradefusi

Umberto Cillo, medico originario di Pietradefusi, Direttore della Chirurgia Epatobiliare e dei Trapianti Epatici dell’Azienda Ospedaliera/Università di Padova, ha operato un 47enne affetto da metastasi epatiche multiple e da tumore del colon, giudicato inoperabile per l’elevato numero di metastasi diffuse all’interno dei vari segmenti del fegato. Si tratta di una prima volta al mondo di un intervento di questo tipo, 'composto' in più fasi. 

I medici hanno salvato la vita al 47enne grazie a un pionieristico intervento. L’uomo, colpito da metastasi inoperabili, è stato sottoposto al delicato trapianto di un frammento di fegato di un familiare, che è stato fatto crescere a fianco dell’organo malato. Quest’ultimo è stato rimosso completamente in due fasi. Dopo la crescita del frammento donato, che in 17 giorni ha raggiunto un volume tale da sostenere la vita, nel secondo intervento il fegato metastatico del paziente è stato rimosso con tecnica mini-invasiva in videolaparoscopia. In azione un team di esperti di 20 persone, specializzate ha eseguito l'intervento combinando tre tecniche chirurgiche di alta specializzazione. Fino ad oggi il trapianto da vivente veniva eseguito usando almeno il 60-65% della massa epatica del donatore con significativo aumento del rischio. Nella sala operatoria vicina, è stata eseguita in contemporanea l'asportazione del lobo sinistro del fegato del ricevente. E' stato eseguito un trapianto di fegato ausiliario da donatore vivente con tecnica Rapid durato 15 ore.

A due settimane dal primo intervento, grazie a una TAC i medici hanno verificato la crescita del fegato trapiantato. Avendo raddoppiato le dimensioni ed essendo diventato sufficientemente grande per sostenere la vita, Cillo e colleghi hanno deciso di dare il via libera alla seconda parte dell'operazione, a 17 giorni di distanza. Attraverso una video laparoscopia, una tecnica chirurgica mini-invasiva durata 6 ore, i medici hanno rimosso del tutto il fegato malato e lasciato il paziente quarantasettenne col solo organo trapiantato, eliminando le metastasi e salvandogli così la vita. È prima volta che un simile intervento viene eseguito in video laparoscopia. L'uomo è stato già dimesso dall'ospedale padovano ed è tornato alla sua vita di tutti i giorni, ma dovrà naturalmente essere monitorato costantemente.