Benevento

 

di Franco Santo

Assente ingiustificato. Il Benevento dell'Ardenza non è pervenuto. La peggiore partita del campionato, persino più brutta di quella giocata a Pescara nel girone d'andata. Di contro il Livorno ha giocato la partita perfetta, azzeccando ogni mossa, ma soprattutto mostrando tutto il suo agonismo, assoluto dominatore sulle seconde palle, prorompente sul piano fisico. Il Benevento ha sbagliato tutto quello che si poteva sbagliare, lasciando negli occhi una sensazione di impotenza, chiudendo i novanta minuti con un paio di tiri in porta effettuati. La bruttissima copia della squadra ammirata contro il Pescara. Del resto lo stesso Bucchi aveva detto che bisogna osare e cambiare anche quando le cose vanno bene, per non risultare prevedibili. Invece in campo c'è andata la stessa squadra di martedì, probabilmente poco adatta a fronteggiare un Livorno schierato per “fare la guerra” in ogni fazzoletto di campo. Il secondo posto è già evaporato, la strega torna ad inseguire. Nulla è compromesso, ma da una partita brutta come quella del “Picchi” bisogna trarre insegnamenti utili per il rush finale della stagione.

Ecco le pagelle dei giallorossi.

MONTIPO' 5,5– Si fa sorprendere dal sinistro da 25 metri di Diamanti: velenoso sì, ma neutralizzabile. Sul secondo gol può poco. Una bella parata all'inizio su Murillo.

TUIA 6,5– Sicuramente il migliore tra i giallorossi: interpreta bene la gara, con agonismo e grande tecnica. E' in ottime condizioni.

VOLTA 5,5– Stranamente impacciato, come non gli capita mai. Va in difficoltà inizialmente su Raicevic, pasticcia su Diamanti. Una serata storta.

CALDIROLA 6 – Lui ci ci mette sempre l'agonismo giusto. Come sempre tra i più positivi nella squadra di Bucchi.

MAGGIO 4,5 – Che serataccia. Sbaglia tanto, sul secondo gol Gonnelli lo sovrasta sul colpo di testa. Lui si innervosisce, prende il primo giallo assolutamente inesistente, poi però si fa espellere come un principiante. 

BANDINELLI 5– Non trova spazi e neanche le idee giuste per costruire qualcosa di buono. Serata opaca, come tanti.

CRISETIG 5– Rimane tutto solo in mezzo ad un nugolo di centrocampisti labronici. Così diventa difficile rilanciare l'azione, prova a fare il difensore aggiunto, ma non gliene viene una buona.

BUONAIUTO 5– Come contro il Pescara non trova la posizione. Si muove senza logica, un tentativo velleitario da fuori.

LETIZIA 5,5– Va a fasi alterne, non trova mai la continuità. Avrebbe avuto le qualità per far male in velocità, ma non si accende quasi mai.

INSIGNE 5,5– Il primo tiro della partita è suo. Poi si spegne insieme alla squadra. Prova sempre la giocata ad effetto, ma i difensori livornesi non vanno tanto per il sottile.

CODA 5,5 – E' sopraffatto dai “giganti” della difesa labronica: servirebbe andare sul fondo e aprire il muro livornese, ma di palloni dalle fasce non ne arrivano.

RICCI 5– Bucchi lo inserisce proprio per cercare di allargare il gioco sugli esterni, ma l'ex Sassuolo si vede molto poco.

VIOLA 5,5 – Il suo ingresso è decisamente tardivo, entra quando la frittata è già fatta e la partita si è assolutamente “sporcata”. Ma il Benevento ha bisogno di un giocatore come Viola in un centrocampo che non fa per nulla densità.

ARMENTEROS 6 – Nell'assalto alla difesa labronica fatta di atleti altissimi sarebbe servito uno come Asencio, bravo nel gioco aereo. Ma lo spagnolo era a casa con la febbre alta ed è toccato all'attaccante svedese. Che ce l'ha messa tutta, andando anche a colpire un palo.

All. BUCCHI 5,5– Insiste sul centrocampo atipico con due “incursori” a fare da angeli custodi a Crisetig. La mossa che in qualche maniera era stata azzeccata in altre circostanze, questa volta non paga. Il Livorno aggredisce molto, domina sulle seconde palle e i giallorossi non ne beccano una. Il centrocampo andava infoltito prima.