Benevento

Noi restiamo coerenti, forse gli unici”. Così Federico Paolucci, portavoce provinciale di Fratelli d'Italia, nell'incontro di Palazzo Paolo V, convocato a un anno dalle elezioni politiche per fare il punto sulla situazione, sia a livello nazionale che a livello locale.
E ad entrambi i livelli Paolucci vede atteggiamenti camaleontici mentre il mantello di Fratelli d'Italia resta lo stesso, così come l'habitat: “Siamo l'unico partito che cresce perché abbiamo come riferimento stabile l'alleanza di centrodestra, mentre gli alleati hanno atteggiamenti doppiogiochisti. Forza Italia guarda a Calenda e adesso immagino anche a Zingaretti, mentre la Lega è ancorata ai Cinque Stelle. Noi cresciamo proprio per questo, perché abbiamo caratteristiche che altri non hanno come coerenza, competenza e rispetto del mandato elettorale. E le manteniamo con onore”.

AUTONOMIA. Paolucci poi ha lanciato l'allarme sulla questione autonomia, che per il Sannio e per il sud sarebbe una mazzata, forse tombale: “Siamo nettamente contrari, siamo l'unico partito che non ha appoggiato i referendum. E' un percorso pericoloso, abbiamo visto col giornalista Marco Esposito (autore del libro “Zero al Sud”) come ci hanno fottuto e così stanno facendo di nuovo. Io chiederò che venga monitorato l'atteggiamento dei parlamentari sanniti sull'argomento, verificherò quanto si batteranno su questo fronte, perché questa potrebbe essere l'ultima batosta che ci danno”.

MASTELLA. Bordate, da parte del portavoce provinciale di Fratelli d'Italia per il primo cittadino di Benevento, reo di non rispettare gli alleati e di pretendere un ruolo egemone: “Quando fu presentata la candidatura a presidente della Provincia di Di Maria noi abbiamo cercato di tenere la coalizione unita. Oggi Mastella ha cercato di tenerci fuori dalla competizione per i consiglieri provinciali. Ribadisco che a noi di nomine e incarichi non importa nulla, ma è poco edificante che in una riunione di “Quattro amici al bar”, con Mario Pepe, Santamaria, Luigi Barone e Domenico Mauro si dica che il centrodestra fa due liste e che fuori da quelle liste si è al di fuori della maggioranza. Con Di Maria i nostri rapporti sono ottimi, ma questo atteggiamento è incomprensibile. Parliamo di un centrodestra che guarda a De Luca, e automaticamente non può tenere vicino chi intende il centrodestra come centrodestra”. Battuta poi di Paolucci sull'assenza di De Luca, che oggi avrebbe dovuto essere in città: “Non è venuto? Mi spiace per Mastella”.