Montecorice

Rischiano di dover affrontare il processo, sette medici dell’ospedale “Sant’Arsenio” di Polla che effettuarono il Tso a Massimiliano Malzone. Il 39enne della frazione  Agnone Cilento  ( Montecorice), spirò proprio durante il trattamento sanitario obbligatorio. Questa mattina i camici bianchi compariranno dinanzi al giudice per le udienze preliminari del tribunale di Lagonegro, a Potenza. L’uomo ha perso la vita l’8 giugno 2015, i familiari, fin da subito, hanno palesato non pochi dubbi circa le circostanze che hanno portato al decesso il congiunto.  Era stato condotto presso l’ospedale di Sant’Arsenio di Polla il 28 maggio. Da allora i genitori, sostengono, di non aver avuto la possibilità di vedere il figlio, se non dopo la morte. Per Malzone non era il primo Tso,  in passato, infatti, ne aveva subiti altri due: nel 2010 e nel 2013. «Durante il suo penultimo ricovero mio fratello chiamava due, ma, anche tre volte al giorno. Quest’ultima volta no. I medici, quando telefonavo in reparto mi dicevano che mio fratello stava benino, ma che aveva un atteggiamento aggressivo», ha dichiarato Adele, sorella di Massimiliano, all’associazione Sulla Pelle di Tutti. «Io ho chiamato sempre in ospedale per sapere come stava Massimiliano, aspettando che me lo facessero vedere. Ci vogliono due ore di macchina per arrivare a Polla e aspettavamo che ci dicessero che potevamo entrare in reparto», ha poi raccontato Adele all’associazione. Durante la sua permanenza presso il nosocomio di Polla, il 39enne avrebbe contattato la famiglia solo una volta, poco prima del decesso: erano, infatti, le 12.45 dell’8 giugno e lo avrebbe fatto con un cellulare prestatogli da un altro paziente. Ques’ultimo avrebbe chiesto ad Adele il numero dell’avvocato «vogliono farci passare per pazzi qua dentro», avrebbe detto la compagna di stanza di Massimiliano. Una telefonata che, stando al racconto della sorella, sarebbe stata interrotta bruscamente. Versione, questa, che sarebbe discordante rispetto a quanto riferito dai medici secondo cui alle 17, il 39enne stava bene. Dopo sole 3 ore Massimiliano è morto. 

 «Com’è possibile? – si chiede Adele – Com’è successo?». Massimiliano, secondo i medici, sarebbe morto per arresto cardiaco.