"L'allarme obesita' in Campania non diminuisce e continua a essere particolarmente grave anche tra i minori. La nostra regione detiene ancora il triste record italiano di obesita' tra i minori. Per questo motivo abbiamo realizzato una due giorni con i massimi esperti nazionali del settore per confrontare terapie, dati, sperimentazioni e soprattutto per lanciare un adeguato programma di nutrizione, educazione e ricerca nel settore". Lo ha dichiarato Annamaria Colao, professore Ordinario di Endocrinologia dell'Universita' Federico II Napoli che ha organizzato il congresso insieme a Silvia Savastano, professore associato di Endocrinologia, Luigi Barrea Nutrizionista, Giovanna Muscogiuri Endocrinologa. "Anche in tali contesti scientifici va ricordato che la prevenzione primaria, oltre a garantire un abbassamento delle percentuali di malati, riduce anche i costi per la sanita' pubblica. Intendiamo cosi' anche ribaltare l'approccio alla cura delle malattie. Bisogna ricercare le cause piu' che mirare alla semplice terapia sugli effetti. E lo stile di vita, il mangiare bene, il dormire adeguatamente, l'esercizio fisico, rappresentano un elemento essenziale per ridurre l'impatto che le malattie hanno sulla nostra popolazione che purtroppo continua ad avere percentuali troppo alte di obesi e grandi obesi. OPERA (ovvero Obesity Programs of nutrition, Education, Research, Assessment of the best treatment) vuol rappresentare il miglior strumento per attivare ancor piu' concretamente la comunita' scientifica in questo campo", prosegue Annamaria Colao. "L'obesita' - sottolinea ancora Colao - risulta essere un problema che riguarda principalmente le categorie sociali svantaggiate, vale a dire la fascia di popolazione che presenta minori livelli di istruzione e maggiori difficolta' ad accedere all'assistenza medica, a causa dei bassi livelli di reddito. Nonostante la Campania detenga il primato per la percentuale di obesi sul territorio italiano, e' ancora difficile la fruibilita' di pacchetti ambulatoriali complessi per l'obesita' demandando ai medici di base e ai pediatri la prescrizione dei singoli codici delle prestazioni incluse nel pacchetto, producendo ricette separate per ogni prestazione appartenente ad una branca specialistica diversa". "Questa modalita' di prescrizione del Pac non consentira' al paziente obeso di avere nessun vantaggio rispetto all'esecuzione dei singoli esami e consulenze non inseriti all'interno di un percorso assistenziale, rendendo difficoltoso una seria presa in carico dei bisogni complessi e rendendo i percorsi assistenziali non lineari e fruibili per professionisti e pazienti. Il tutto si tradurra' in una mancata prevenzione e trattamento delle patologie che si associano all'obesita' (diabete mellito di tipo 2, malattie cardiovascolari, tumori, malattie osteoarticolari) che attualmente sono quelle che maggiormente gravano sulla spesa del Sistema Sanitario Nazionale", conclude Annamaria Colao ai vertici della lista degli scienziati italiani nel mondo e prima assoluta dell'endocrinologia italiana.